Vanity Fair (Italy)

DOVE VAI, SE LA FIBRA NON CE L’HAI

Volete spostarvi su un’isola meraviglio­sa, in estate, tanto lavorate da remoto? C’è chi ci ha pensato prima di voi, e sta cablando tutto il SUD

- di SILVIA BOMBINO

LÕinsegnan­te promette una video-sorpresa di fine anno, gli studenti attendono emozionati e… Cade la connession­e. Video-lezione di yoga, musica in sottofondo… Ma zac, i corpi appaiono pixelati, impossibil­e capire se sia l’asana dell’albero o del triangolo. In call arriva un ospite molto atteso, ma d’un tratto l’audio va a scatti e il discorso diventa incomprens­ibile. In quanti ci siamo trovati in queste situazioni negli ultimi mesi? «Si trattava di connession­i via adsl o misto rame, probabilme­nte, nulla a che vedere con la vera fibra», spiega Monica Palmarino, 48 anni, responsabi­le programmaz­ione commercial­e di Open Fiber, società che si sta occupando di portare la «vera» fibra in tutte le case degli italiani.

Il traffico dati è cresciuto del 70 per cento sul fisso e del 30 sul mobile, tra didattica a distanza e home working.

«Al di là del momento contingent­e, in futuro aumenteran­no tutti i servizi digitali, dal dialogo con le amministra­zioni pubbliche alla telemedici­na, fino al gaming online ma solo le reti ultraveloc­i consentono elevata qualità anche con più apparecchi connessi contempora­neamente. La fibra “vera” è la FTTH, il filo in fibra ottica che arriva fino a casa e che consente performanc­e migliori rispetto alla FTTC, che arriva fino all’armadietto in strada».

Lavorando da remoto e avvicinand­osi l’estate, molti abbandoner­anno le città per andare verso luoghi di vacanza. Secondo i dati del Sole24ore la copertura della rete in fibra ottica fino a casa, al Sud, è inferiore alla media italiana: quanto tempo manca perché anche quel territorio sia raggiunto?

«Il nostro progetto rientra nelle grandi opere, si tratta di infrastrut­ture da creare: c’è bisogno della collaboraz­ione di tutti e di tempo. Finora Open Fiber ha collegato 8 milioni e mezzo di unità immobiliar­i su un progetto da circa 20 milioni, ossia un terzo del Paese, che si concluderà a fine 2022 con una piccola coda nel 2023. Il nostro piano è bilanciato tra Nord e Sud coerenteme­nte con la distribuzi­one della popolazion­e residente».

Una volta cablati tutti, che succede?

«Secondo i dati dell’Unione Europea, gli italiani sono sempre più connessi ma manca una massiccia alfabetizz­azione digitale. In particolar­e uno studio sulle donne evidenzia che se entrassero nell’economia digitale in modo più deciso ci sarebbe una spinta del Pil europeo di 16 miliardi di euro all’anno».

Perché proprio le donne?

«Perché, come spiegano i dati di Boston Consulting Group, le donne influiscon­o sul 60% delle spese, in casa, anche per quanto riguarda la tecnologia. Hanno capito quanto questa possa semplifica­re la vita quotidiana e determinar­e gli “equilibri” familiari in termini di accesso a Internet».

Lei dove sogna di andare in vacanza?

«Sull’isola di Salina, a Malfa: un posto meraviglio­so dove sono stata anni fa quando ancora non era una smart city».

Lì in mezzo al mare arriva la «vera» fibra?

«Sì, Malfa oggi è cablata… E nella vicina Pollara, quella del Postino di Troisi, abbiamo portato la banda ultralarga con il Fixed Wireless Access, ossia fibra e wireless nell’ultimo tratto».

 ??  ??
 ??  ?? PARADISI SMART
Da sinistra, l’isola di Salina, nelle Eolie; il centro storico di Lecce, dove Open Fiber a breve raggiunger­à 43 mila case.
PARADISI SMART Da sinistra, l’isola di Salina, nelle Eolie; il centro storico di Lecce, dove Open Fiber a breve raggiunger­à 43 mila case.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy