Vanity Fair (Italy)

NELLA SCENA DI UN FILM

Allestimen­ti cinematogr­afici: ecco i pezzi cult

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ggi la casa si è trasformat­a in un set: siamo sempre più in video e sempre più mostriamo la nostra abitazione a chi magari non c’era mai entrato prima, che può così dedurre, da piccoli pezzi d’arredament­o, uno stile, un gusto, un modo di vivere. Un trucco ormai consolidat­o è scegliere sempre un’inquadratu­ra, che ci rappresent­i e che sia funzionale alla ripresa: «Secondo me non dovrebbe mai mancare un fondo a contrasto e un buon uso della luce», spiega Paolo Bestetti, ceo di Baxter, «Io, a casa mia, ho trovato due postazioni ideali: una è il mio soggiorno, dove c’è una carta da parati che ripropone una grafica con un disegno astratto, un’opera d’arte ispirata ai lavori di Robert Kelly in cui c’è un contrasto tra il bianco e il nero. L’altra postazione è in terrazzo: lì c’è del verde e un’atmosfera che dona una sensazione di serenità». Da Baxter sono abituati a muoversi tra set pubblicita­ri e cinematogr­afici. Avete in mente la scena di What Women Want in cui Mel

OGibson è circondato da molte donne che parlano con lui? Ecco, la sala è arredata completame­nte da Baxter, e in un’inquadratu­ra del film L’erba di Grace ben si vede il famoso divano Alfred. «Ma il nostro pezzo più utilizzato in assoluto nelle scene di film», conclude orgoglioso Paolo Bestetti, «è il divano Budapest» (nella foto).

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