IL NOSTRO GRIDO DI SPERANZA
orena Nolli lavora nei tour dei cantanti da più di trent’anni. È una vera e propria leggenda. Nessuno la conosce per nome perché tutti la chiamano «La Lollo». Viaggia per l’Italia con più di 60 bauli: sono scatole magiche da cui estrae ogni cosa. Poltrone, foulard, soprammobili, fiori e tesori in grado di trasformare gli scantinati degli stadi e dei palazzetti dello sport in camerini da mille e una notte. È solo grazie a lei che grandi artisti internazionali come Madonna, i Rolling Stones e Bruce Springsteen, o glorie italiane come Gianna Nannini, Eros Ramazzotti, Elisa ed Emma si sentono a casa, in un guscio protetto, prima di darsi in pasto agli applausi di migliaia di spettatori.
LLa Lollo è solo la punta dell’iceberg di quella compagine chiamata «lavoratori dello spettacolo», un’immensa filiera di professionisti che rende possibile il miracolo che noi chiamiamo musica. Il loro lavoro è sospeso come sospesi sono la stragrande maggioranza dei concerti dal vivo che sono stati rimandati al 2021. Con questo numero di Vanity Fair abbiamo voluto essere il più vicino possibile a loro e alle loro famiglie. Grazie al prezioso aiuto di Friends&Partners, Live Nation e Vivo Concerti abbiamo riunito in copertina 20 tra i più grandi artisti della musica italiana con una sola sedia vuota: è lo spazio ideale lasciato per mettere in luce le vite, le avventure e l’impegno di chi lavora sotto, intorno e sopra i palcoscenici. Troverete tutte le loro storie, parola per parola, racconto per racconto, nelle prossime pagine.
Il nostro impegno, come già dimostrato in precedenza, vuole essere anche molto, molto concreto. Il 50% del ricavato delle vendite in edicola del numero che avete tra le mani andrà quindi a questi professionisti tramite Music Innovation Hub, un’impresa sociale che si occupa del loro supporto. Pensiamo sia importante in un momento difficile per loro come per molti altri italiani.
E le sorprese non finiscono qui: il 6 luglio alle 19.30, collegandovi al nostro sito, potrete assistere ad #atuttovolume, il primo evento digitale pensato per un giornale. Alcuni tra questi grandi artisti hanno partecipato regalando un contributo in streaming solo per voi.
Sono mesi complicati, lo sappiamo bene. Ma altrettanto bene sappiamo che proprio in questi periodi duri bisogna avere il coraggio di sognare ancora più in grande. Si dice che nella vita, quando si gioca, si può vincere o si può perdere. Non è vero. A nostro parere nella vita, quando si gioca, o si vince o s’impara. E noi abbiamo imparato che l’Italia senza investimenti sulla musica e sulla cultura (esattamente come sull’istruzione o sulla sanità) non può andare da nessuna parte. Questo è il nostro messaggio, il nostro grido di speranza a chi può decidere come, dove e soprattutto quanto destinare a questi settori fondamentali del nostro Paese.
Per il resto, un solo augurio: di tornare a cantare, ballare e celebrare la musica dal vivo al più presto possibile e #atuttovolume.
Buona lettura
PS: continuate a scrivermi pensieri, consigli e riflessioni a smarchetti@condenast.it
perta dai Music Awards (la quattordicesima edizione sarà in onda il 2 e il 5 in diretta in prima serata e il 6 settembre alle ore 16 su Rai1) e con un gran finale (il concerto in streaming Heroes, in onda il 6 settembre su piattaforme dedicate), Verona si prepara a vivere una settimana straordinaria di eventi con il meglio della musica italiana. Ferdinando Salzano, fondatore di Friends&Partners spa, Roberto De Luca, presidente Live Nation Italia, Clemente Zard, amministratore delegato Vivo Concerti, Pierluigi De Palma e Andrea Rapaccini per Music Innovation Hub e Gianmarco Mazzi per Arena di Verona srl, hanno prima immaginato e poi reso plastico questo sogno di mezza estate in note e a sfondo benefico (la raccolta fondi per il sostentamento dei lavoratori dello spettacolo, attraverso il supporto del numero solidale e il ricavato dello streaming a pagamento, sarà destinata a Music Innovation Hub).
Ferdinando Salzano ha le idee chiare: «Dopo uno dei periodi più difficili dal dopoguerra, ci ritroveremo tutti a Verona
Aper raccontare il nuovo tempo che ci aspetta in un anno che rimarrà nella memoria per i drammatici eventi che hanno costretto il mondo a “spegnersi”. Per i cantanti, i musicisti e i lavoratori dello spettacolo il verbo “spegnere” corrisponde a quando cala il sipario, e il silenzio si trasforma in attesa per il prossimo spettacolo. Ma stavolta l’attesa è durata più del previsto e il silenzio si è rivelato una necessità. Ora è arrivato il momento di riaccendere le luci, i suoni e le emozioni, di dimostrare riconoscenza, ridare dignità e mettere in luce l’importanza dei lavoratori dello spettacolo: questa settimana di musica, “fortemente” simbolica, sarà dedicata a loro, anche concretamente. Un unico progetto benefico per “trasmettere” che esistiamo, che la musica c’è, che la musica live non si ferma e tornerà ancora più forte». Tra artisti, musicisti e maestranze, a Verona contribuiranno ad alzare il sipario oltre 350 persone. LA’ rena avrà un palco eccezionalmente posizionato al centro, con una visuale a 360° e il pubblico «distanziato» distribuito su tutte le gradinate circolari.
«Si ricomincia», spiega a sua volta Roberto De Luca. «La musica è gioia, voglia di vivere, di partecipare e di far partecipare. Vogliamo, tutti insieme, battere l’orribile silenzio che ci attanaglia ormai da troppo tempo». A Verona si alterneranno 70 artisti: «Con una sola voce – quella della musica condivisa non più dalla stanza di casa ma da un tempio dello spettacolo –, sarà una settimana che resterà indelebile nelle menti. La musica dal vivo è stata la prima a chiudere e sarà l’ultima a ripartire, ma in quel luogo carismatico ritroveremo quello che di fondamentale c’è in un concerto: il nostro pubblico». Nelle parole di De Luca si scorge un’amarezza combattiva: «La musica dal vivo non ha trovato grande spazio nella dialettica politica di questi mesi, è stata abbandonata, non le è stato riconosciuto il valore che rappresenta per la ricaduta economica sui territori, per la gente e per le migliaia di lavoratori coinvolti».
Suo padre aveva fatto la storia di molta della musica live italiana e suo figlio non è stato a guardare. Clemente Zard evoca Albert Einstein «“Dai grandi cambiamenti nascono sempre le grandi opportunità” è una delle mie citazioni preferite», e va dritto al punto: «L’opportunità, oggi, è quella di unirsi per dare un segnale di ripresa. Sono stati fatti molti appelli e si attendono risposte dalle istituzioni, ma nel frattempo non possiamo stare fermi». La settimana della musica ha uno scopo preciso, ma non ha un solo scopo: «Insieme a Friends&Partners e Live Nation partecipiamo a un progetto che aiuterà concretamente un settore in difficoltà e darà vita al concerto più importante mai realizzato nel nostro Paese. Abbiamo colto l’opportunità per unirci, progettando un grande evento perché Vivo Concerti rappresenta soprattutto i nomi della nuova musica italiana e non potevamo non rispondere a questa chiamata».
Della bontà dell’operazione è convinto anche l’avvocato Pierluigi De Palma, RP Legal e Senior Advisor MIH, per il quale la musica non è solo un angolo del suo mestiere: «Le buone idee sono solo quelle che si riescono a realizzare e per farle diventare realtà la prima scintilla non basta, c’è bisogno del fuoco che scaturisce dall’impegno e dall’altruismo di decine di persone al servizio di un sogno». Heroes, dice, è tante cose: «Un concerto, l’urlo della generazione che ha cambiato faccia alla musica italiana, il live che dal palco vuole raggiungere in streaming centinaia di migliaia di persone fisicamente lontane, la speranza di un Paese diverso, più equo, ecologico, solidale e inclusivo. È il commosso ringraziamento a chi ha combattuto il virus in prima linea sperando di non dover più essere eroi». Ed è infine un atto tangibile «verso i nostri costruttori di sogni, gli invisibili
«L’idea che la musica finalmente si riaccenda riempie di entusiasmo. LA’ rena è un tempio della cultura dove si esibiscono i più grandi artisti italiani e del mondo ed è anche una straordinaria macchina di spettacolo che, all’impegno di tanti lavoratori, deve la sua fortuna e la sua riconoscenza». Lo spettacolo Heroes, molto evoluto dal punto di vista dell’immagine e del suono, godrà dell’ausilio di A-Live, la rivoluzionaria piattaforma di streaming interattivo creata dal musicista Alex Braga che insieme a Fabrizio Capobianco, Chief Innovation Officer di Minerva Networks e creatore di Tok.Tv, ha radunato attorno a sé una squadra composita per ricostruire la grande magia dei concerti e spingerla oltre i confini dell’immaginazione. «Abbiamo bisogno di guardare lontano e impostare modelli diversi» dice Braga. «Cancellare la paura vuol dire fidarsi del futuro, di noi stessi, di un mondo che deve essere capace di inventarsi».
Una sedia vuota
È quella che
Vanity Fair ha dedicato ai lavoratori dello spettacolo, figure invisibili dietro le quinte, in realtà indispensabili.