NOTE DI COLORE
La musica è la sua musa ispiratrice, i musicisti i suoi amici più cari, da Francesco De Gregori a Lou Reed, da Brian Eno a Nino D’Angelo. Per MIMMO PALADINO, la pittura segue l’onda delle emozioni. Come fosse una canzone
élui che ha disegnato quell’uccellino che vedete lì sopra, in alto a destra: «Dal suo becco esce un canto di speranza. Non so bene che uccello sia, potrebbe essere anche un merlo, non certo famoso per la sua musicalità, ma non importa: anche lui fa parte dell’orchestra».
Campano, classe 1948, Mimmo Paladino è forse l’artista più eclettico tra quelli contemporanei, capace di muoversi tra pittura, scultura e cinema, ed è sempre stato molto legato al mondo della musica: «Direi che è la parente più prossima alla pittura, per entrambe bisogna andare sulle onde della sensibilità: l’opera o arriva o non arriva. Come succede davanti a un quadro, che prima ti emoziona e poi ci ragioni sopra, così è quando ascolti una canzone. Ti possono emozionare i pezzi popolari di Roberto De Simone come quelli più concettuali ed estremi di John Cage o di Philip Glass: nella musica non vedo livelli più alti e più bassi, i diversi generi per me sono tutti parificati. Anche la musica pop è stata fondamentale per la pittura: pensiamo ad Andy Warhol, pigmaglione di Nico e di Lou Reed. Io spesso mi sono ispirato a brani musicali per i titoli delle mie opere: da Corale a Stabat Mater, fino a Niente da capire di Francesco De Gregori».
Con Francesco De Gregori ha fatto un’edizione speciale di Anema e core con una copertina disegnata e xilografata, ma lei ha collaborato anche con tanti altri musicisti, Lucio Dalla per esempio...
«Lucio l’ho frequentato molto. Era un grande affabulatore, un vero aggregatore di amicizie e amava l’arte in maniera sterminata. Così quando feci Quijote, il mio primo film, che presentai a Venezia nel 2006, Lucio interpretò Sancho Panza.
Don Chiscotte era un altro cantante: Peppe Servillo degli Avion Travel».
OPERE SINFONICHE
Sopra, Mimmo Paladino con Francesco De Gregori. Accanto, una delle sculture de I dormienti. Sotto, alcune tra le tante copertine di dischi disegnate dall’artista: da sinistra, Kronos Caravan del Kronos Quartet; Henna di Lucio Dalla; Tra terra e stelle di Nino D’Angelo; Naples Power del gruppo ’A67 e Koan del Lars Jansson Trio.