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Diceva una canzone degli anni ’80. I denti sono un biglietto da visita per tutti, figuriamoci per i cantanti. Averli belli e sani può aiutare a tenere il giusto RITMO
clarinetto, per i quali i rapporti tra la posizione delle labbra e quella dei denti anteriori sono determinanti nel modificare la colonna d’aria soffiata all’interno dello strumento, e quindi l’emissione dei suoni. Questo per dire che non esiste estetica senza il rispetto della funzione e questa, nel caso della bocca, coinvolge masticazione, fonazione, mimica facciale e tante altre. Chi opera in questo settore ha il dovere di effettuare sempre le modifiche estetiche nei limiti concessi dalle attività funzionali, con metodiche minimamente invasive e materiali validati dalla comunità scientifica internazionale, comunicando preliminarmente ai pazienti le possibilità effettive e i limiti degli interventi sui denti, onde evitare malintesi e false aspettative», conclude Zarone.
«Perfettamente d’accordo. Freddie Mercury, per esempio, soffriva di un difetto di occlusione dentale chiamato overjet, ovvero aveva i denti superiori molto sventagliati in avanti. Non che gli piacessero, ma non se li fece mai raddrizzare perché il suo dentista gli aveva spiegato che la posizione della lingua sarebbe cambiata e, di conseguenza, anche la pronuncia, con il rischio di rovinare le sue incredibili performance canore», aggiunge Alessandra Rigoni, medico chirurgo specialista in Odontoiatria e Ortodonzia di Milano. Che continua: «In alcuni casi la musica fa addirittura bene alla dentatura. Studi clinici condotti sia su musicisti giovanissimi sia su adolescenti hanno permesso di identificare casi in cui la corretta scelta di uno strumento a fiato può essere un valido aiuto nel trattamento ortodontico. Per esempio, nei ragazzi che presentano un labbro superiore corto o debole e una specifica malposizione degli incisivi superiori sono indicati gli strumenti ad ancia, come il sassofono. Il loro utilizzo, soprattutto se assiduo, può ridurre e potenziare la terapia ortodontica», continua Rigoni.
Estetica e igiene vanno di pari passo e certe regole devono diventare abitudine: lo spazzolino dopo i pasti, il filo interdentale possibilmente cerato, lo scovolino per detergere gli spazi interprossimali e un collutorio rinfrescante o medicato a seconda dei casi. Con qualche chicca suggerita dalla dottoressa Rigoni:
- aspettare sempre almeno 15 minuti dopo i pasti prima di lavarsi i denti