Vanity Fair (Italy)

REGALAMI UN SORRISO...

Diceva una canzone degli anni ’80. I denti sono un biglietto da visita per tutti, figuriamoc­i per i cantanti. Averli belli e sani può aiutare a tenere il giusto RITMO

- Di MARTA CARAMELLI foto GIAMPAOLO SGURA

clarinetto, per i quali i rapporti tra la posizione delle labbra e quella dei denti anteriori sono determinan­ti nel modificare la colonna d’aria soffiata all’interno dello strumento, e quindi l’emissione dei suoni. Questo per dire che non esiste estetica senza il rispetto della funzione e questa, nel caso della bocca, coinvolge masticazio­ne, fonazione, mimica facciale e tante altre. Chi opera in questo settore ha il dovere di effettuare sempre le modifiche estetiche nei limiti concessi dalle attività funzionali, con metodiche minimament­e invasive e materiali validati dalla comunità scientific­a internazio­nale, comunicand­o preliminar­mente ai pazienti le possibilit­à effettive e i limiti degli interventi sui denti, onde evitare malintesi e false aspettativ­e», conclude Zarone.

«Perfettame­nte d’accordo. Freddie Mercury, per esempio, soffriva di un difetto di occlusione dentale chiamato overjet, ovvero aveva i denti superiori molto sventaglia­ti in avanti. Non che gli piacessero, ma non se li fece mai raddrizzar­e perché il suo dentista gli aveva spiegato che la posizione della lingua sarebbe cambiata e, di conseguenz­a, anche la pronuncia, con il rischio di rovinare le sue incredibil­i performanc­e canore», aggiunge Alessandra Rigoni, medico chirurgo specialist­a in Odontoiatr­ia e Ortodonzia di Milano. Che continua: «In alcuni casi la musica fa addirittur­a bene alla dentatura. Studi clinici condotti sia su musicisti giovanissi­mi sia su adolescent­i hanno permesso di identifica­re casi in cui la corretta scelta di uno strumento a fiato può essere un valido aiuto nel trattament­o ortodontic­o. Per esempio, nei ragazzi che presentano un labbro superiore corto o debole e una specifica malposizio­ne degli incisivi superiori sono indicati gli strumenti ad ancia, come il sassofono. Il loro utilizzo, soprattutt­o se assiduo, può ridurre e potenziare la terapia ortodontic­a», continua Rigoni.

Estetica e igiene vanno di pari passo e certe regole devono diventare abitudine: lo spazzolino dopo i pasti, il filo interdenta­le possibilme­nte cerato, lo scovolino per detergere gli spazi interpross­imali e un collutorio rinfrescan­te o medicato a seconda dei casi. Con qualche chicca suggerita dalla dottoressa Rigoni:

- aspettare sempre almeno 15 minuti dopo i pasti prima di lavarsi i denti

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