OPEN AIR GALLERY
Alberi innamorati, mucche di pietra, violini giganti… Qui la Land Art è ovunque, trasformando boschi e paesaggi in originali spazi espositivi
La potremmo definire arte ecologica. Perché la Land Art si compone solo di elementi naturali: sassi, rami, alberi, erba, acqua che diventano opere in perenne mutazione. Nel 1986, quando debutta Arte Sella, è un concetto ancora inesplorato, ma è subito un successo, che fa della Valsugana una nuova meta per artisti (e appassionati!) di mezzo mondo. Tutto nasce a Villa Strobele, in Val di Sella, il cui giardino ospita oggi opere realizzate da architetti di fama internazionale, come la Fontanella di Sottsass e Dentro Fuori di Michele De Lucchi. Dalla villa parte poi il Sentiero Montura, che porta fino a Malga Costa, 4 km adatti anche alle famiglie, che non mancheranno di sorprendere i più piccoli, grazie a opere come la Cattedrale Vegetale,i Cinghiali, i Lupi e i Cervi di Sally Matthews. Una galleria a cielo aperto dove in questi decenni hanno esposto più di 300 grandi nomi.
A Pampeago, in Val di Fiemme, da 12 anni si svolge RespirArt, che con il suo percorso di 3 km compreso fra i 2.000 e i 2.200 metri di quota è fra i più alti parchi d’arte al mondo. Sullo sfondo, il Latemar, nell’aria, la musica e le parole di esperti e critici che intrattengono il pubblico, esplorando il senso di opere che vengono “lasciate andare”, immerse nel loro giusto habitat. E per chi vuole, quest’anno c’è anche la possibilità di gustare i «Pic-Nic ad Arte» dello Chalet Caserina, a prova
di «distanziamento sociale». Ledro Land Art è invece un evento nato nel 2012, che ha come elemento primario l’acqua. Il percorso si snoda nella pineta di Pur, lungo il torrente Assat, risalendo verso Malga Cita. Venticinque le installazioni, fra «alberi innamorati», mucche di pietra, mani e violini giganti scolpiti nel legno... Lavarone, sull’Alpe Cimbra, propone il suo «Respiro degli Alberi», piacevole per gli scorci sul Lago di Caldonazzo, la valle del Centa e l’Alta Valsugana, forse il più facile fra questi «art safari» insieme a Bosco Arte Stenico, a Stenico, nel Parco Naturale Adamello Brenta, perfetto per le famiglie. Ma c’è un altro modo per immergersi nello spettacolo della natura. Orti e parchi botanici sono ovunque, e fra quelli da non perdere c’è di sicuro il Giardino Botanico Alpino alle Viote di Monte Bondone, fra i più antichi e grandi delle Alpi, con i suoi 10 ettari di estensione e una collezione di circa 2.000 specie di piante d’alta quota. Unico nel suo genere e riaperto dopo un lungo restauro è il Giardino dei Ciucioi a Lavis, con un impianto a rampa elicoidale dove si incontrano una chiesa neogotica, un castello, un criptoportico, guglie moresche e piante secolari. Eclettico anche l’Orto Botanico di Brentonico, nel Parco del Baldo, 3.500 mq suddivisi fra giardino rinascimentale e parco naturale, con una collezione paleontologica di oltre 1.000 esemplari, esposti all’interno del settecentesco Palazzo Eccheli Baisi.