ANIMO NOBILE
Aristocratiche dimore o ex fortezze militari che siano, i castelli sono ancora oggi luoghi da vivere come location di eventi, musei, hotel o ristoranti di indiscusso charme
Ognuno ha la sua storia. Un concetto che per i 155 castelli del Trentino esplode all’ennesima potenza, e si traduce in torri, masti, pinnacoli e mura merlate che nascondono meravigliosi saloni affrescati e stanze private, spesso ancora oggi abitate da nobili famiglie. Il primo baluardo da visitare è quello del Castello di Avio, quasi una cittadella fortificata che si inerpica su per il costone della montagna, tutelata dal FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano, che da marzo a novembre, ogni domenica, lo rende accessibile al pubblico. Pochi chilometri in direzione Trento ed ecco Castel Beseno, la più grande fortezza della regione, cartolina della Vallagarina. Il camminamento di ronda è un’esperienza mozzafiato, che spazia dalla Valle dell’Adige fino all’altopiano di Folgaria. Impossibile non avvertire un senso di vertigine.
Dello stesso circuito, gestito dal Buonconsiglio, sono Castel Thun e Castello di Stenico, rispettivamente nella Val di Non e nelle Giudicarie. Se a Thun è da non perdere la Stanza del Vescovo, rivestita di legno di cirmolo, a Stenico sono la Sala del Giudizio e del Consiglio, con una serie di affreschi che fa a gara con il celebre Ciclo dei Mesi di Trento. Si deve invece scendere nelle cantine di Castel Noarna di Nogaredo per trovare il suo tesoro, 35.000 bottiglie di vino naturale, prodotte dal 2007 a oggi con il ritorno della proprietà alla sua vocazione antica. Parco secolare e prigioni sono il plus di
Castel Ivano, dove, prenotando la visita, si ha anche la possibilità di organizzare pranzo o merenda a corte, mentre per una cena davvero da fiaba ci sono il ristorante di Castel Toblino, sospeso sull’acqua dell’omonimo lago, e quello di Castel Pergine in Valsugana, hotel al momento chiuso per restauri ma indirizzo da tener buono per un prossimo weekend all’insegna dello charme. Numerosi anche i luoghi di culto, da scoprire nel fitto di un bosco, sul fondovalle o arroccati in punti super panoramici. Come l’Eremo di San Colombano, a strapiombo sul torrente Leno, vicino a Rovereto, o il convento agostiniano di San Michele all’Adige, che nell’insolito chiostro triangolare ospita il Museo degli Usi e
Costumi, il più importante d’Italia nel suo genere. E ancora, a Riva del Garda, la Chiesa dell’Inviolata, la cui cupola ottagonale è a dir poco unica. Infine, fra le mille chiesette di montagna, spicca quella gotico-romanica di Santo Stefano a Carisolo, che una leggenda vuole eretta sui resti di un castello distrutto da Carlo Magno.