MINIERE, MALGHE E SITI ARCHEOLOGICI. IN TOUR NELLE VALLI MENO NOTE
Breguzzo, Parco Naturale Adamello Brenta.
Ha quasi mille anni e seicento anime appena questo borgo da cui si parte per un trekking che fra sentieri, strade comode, mulattiere e tracce di miniere di pirite di ferro e galena argentifera fa tappa a Rifugio Pont’Arnò, Malga Stablei, Malga Trivena, fino ad arrivare a Malga Maggiasole, a 1.964 metri. Si sale piano piano, fra pascoli che in estate si ricoprono di rododendri fucsia. Cartoline di un tempo che fu ma che da queste parti è ancora possibile assaporare, anche letteralmente, con piatti tipici e formaggi molto più che a chilometro zero.
Pradi de Tognola, Parco Paneveggio Pale di San Martino.
L’antico insediamento rurale, con casère, stalle e fienili, è il cuore dell’Ecomuseo del Vanoi, nella Valle del Vanoi, che attraverso un sentiero etnografico ripercorre storia e tradizioni locali. C’è la Siega de Valzanca, esempio di segheria idraulica, e c’è il Museo della Guerra a Caoria, con memorie delle battaglie combattute sui monti del Lagorai durante la Grande Guerra. Cambio di scenario con la Val di Rabbi, nel Parco Nazionale dello Stelvio, per ritrovarsi prima davanti allo spettacolo delle cascate di Saènt, e poi alla «scalinata dei larici monumentali», una successione di piante gigantesche che sono l’origine del parco stesso. Natura meravigliosa, che in autunno sfuma in un caleidoscopico gioco di rossi e arancioni, come nei boschi di faggete attorno all’abitato di Fai, sull’Altopiano della Paganella.
Un tracciato facile, adatto a tutta la famiglia, conduce da qui a punti panoramici sulla Valle dell’Adige, al sito archeologico retico di Doss Castel e alla Grotta della Madonna.