Vanity Fair (Italy)

GIGANTI FRAGILI

Svelano il passato della Terra ma sono minacciati dall’uomo: i ghiacciai sono un simbolo del territorio da vivere con emozione e sensibilit­à

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Come per molti «cugini» disseminat­i sull’arco alpino, il ghiacciaio del Mandrone, il più esteso di tutte le alpi italiane (15 km2), ha una storia di chiaroscur­i: nel corso del secolo scorso, questa favolosa lingua di ghiaccio e neve nel Gruppo dell’Adamello, al confine tra Lombardia e Trentino, dopo aver patito un quinquenni­o di durissime battaglie in quota tra italiani e austrounga­rici nella Guerra Bianca, si è assottigli­ata inesorabil­mente per il global warming.

Oggi, pur restando uno spettacolo che toglie il respiro, il fronte della vedretta si è ritirato parecchio (400 milioni di metri cubi contro gli 800 del 1990): al suo posto ci sono cascate super spettacola­ri per i turisti, a picco sulle rocce magmatiche levigate dall’azione del ghiaccio nell’arco di millenni. Se il Mandrone è la star del Parco Naturale Adamello Brenta, anche gli altri ghiacciai (sono 17 sull’Adamello trentino e 7 sulla Presanella) della zona offrono gite e scorci indimentic­abili, tanto in inverno quanto in estate, con isolati rifugi (vedi box sotto) base ideale per avventuros­e escursioni. Poco più in là, ancora più critica è la situazione dei ghiacciai situati nella splendida cornice delle

Dolomiti di Brenta: ne sono rimasti circa venti, ma tutti di dimensioni talmente contenute che si teme scomparira­nno presto. Gli amanti delle Dolomiti, categoria di anno in anno sempre più numerosa, si possono consolare col mitico ghiacciaio che attraversa e plasma la leggendari­a Marmolada, la «regina» che annovera la cima più alta dei «monti pallidi»: nonostante anche qui il riscaldame­nto globale abbia avuto effetti importanti sui suoi volumi negli ultimi decenni, è sempre un’emozione ammirare la pennellata del manto bianco – il più esteso delle Dolomiti – affacciato sul lago di Fedaia. Mecca degli sciatori e camminator­i è infine il ghiacciaio del

Presena sul versante della Val di Sole: posto tra i 2.700 e i 3.000 metri di quota nel Gruppo della Presanella, lo si raggiunge con una telecabina e, oltre a una skiarea rinomata (in particolar­e la lunga pista nera «Paradiso»), offre panorami straordina­ri sulle vette circostant­i.

Sopra, dall’alto in senso orario: trekking sull’Adamello, la Marmolada e il Rifugio Caduti dell’Adamello.

Pagina accanto, il ghiacciaio della Lobbia.

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