Vanity Fair (Italy)

INTO THE WILD

Tra orsi, aquile, stambecchi, camosci e caprioli la fauna selvatica delle alpi trentine non ha eguali in Europa. E i parchi naturali sono le oasi perfette per scoprirla

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Se pensate che sia di casa solo l’orso bruno, scatenate la vostra immaginazi­one: i parchi del Trentino ospitano 34 mila caprioli, 10 mila cervi, 29 mila camosci, 90 esemplari di orsi e 60 coppie di aquile reali. Difficile trovare una fauna selvatica del genere in Europa, per cui è quasi impossibil­e non fare avvistamen­ti durante un’escursione: basta restare in silenzio e all’erta, cannocchia­le alla mano. La mammalofau­na è la grande protagonis­ta della zona, non solo con cervi e caprioli, avvistabil­i nei boschi del Parco Adamello Brenta e in quelli del Parco di Paneveggio, dove in autunno non mancano i trekking per ascoltare il fenomeno del bramito del cervo maschio. Nel versante trentino del Parco Nazionale dello Stelvio, invece, si organizzan­o passeggiat­e notturne armati di termocamer­a per cogliere l’incredibil­e vitalità delle foreste di notte, con incontri speciali con avifauna e piccoli mammiferi, oltre ai cervidi. Lo Stelvio in quota è il paradiso degli stambecchi, mentre nei pascoli dello Spinale sopra Campiglio le marmotte sono numerosiss­ime.

Sempre nel Parco di Paneveggio, il Sentiero Marciò è un circuito senza barriere adatto a tutti, e attraversa la celebre «foresta dei violini», paradiso di caprioli, picchi, scoiattoli ma anche di galli cedroni, aquile, volpi e perfino lupi. Infine, l’oasi WWF Valtrigona in Valsugana, una delle poche in quota, ospita percorsi per scoprire la fauna e la flora alpine, con un orto botanico che include varietà uniche di fiori di montagna.

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Pagina accanto: un maestoso esemplare di cervo nel Parco di Paneveggio, Pale di San Martino.

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