GREEN IS THE COLOR
All’avanguardia nella tutela ambientale, sono 75 le riserve naturali in tutta la Provincia. Con oasi e aree protette che preservano l’eccezionale biodiversità alpina
Il Trentino è da sempre all’avanguardia nella tutela del patrimonio ambientale e nel costruire un rapporto equilibrato con la natura. Sin dai tempi andati, precise istituzioni denominate «Regole» salvaguardavano foreste e pascoli, beni collettivi di primaria importanza. La Provincia autonoma di Trento, nel Novecento, è stata poi la prima a dotarsi di un piano per sviluppare il turismo intorno a un patto legato alla sostenibilità e alla scoperta-tutela dell’eccezionale biodiversità locale. Oggi il sistema delle Aree Protette del
Trentino annovera 75 tra riserve naturali, oasi e biotopi: il 30% circa della superficie. Intorno al Parco Naturale Adamello Brenta, il più grande del Trentino e uno degli epicentri della biodiversità alpina, è nato il «Progetto Qualità Parco», con 40 strutture ricettive che hanno ottenuto la certificazione Carta Europea per il Turismo Sostenibile (CETS). Il versante Adamello, invece, ospita estesi e preziosi ghiacciai, mentre le Dolomiti di Brenta fanno parte delle Dolomiti-Patrimonio Unesco. Ricca la flora e la fauna protetta, con animali rarissimi, come il gipeto.
Il Parco Naturale di Paneveggio è il terreno ideale dell’abete rosso, la cui foresta è sormontata dallo scenario mozzafiato delle Pale di San Martino. Il Parco Naturale dello Stelvio, invece, ha oltre trenta vette oltre i tremila metri nel Gruppo dell’Ortles-Cevedale, con ghiacciai, fauna e flora di eccezionale rarità e bellezza. Una chicca sono le «Marocche di
Dro», nella Valle del Sarca: la più grande frana delle Alpi è diventata una riserva naturale con uno dei rari biotopi aridi e un percorso per apprezzare il «paesaggio lunare» fatto di roccioni abitati da specie uniche come il ramarro, il biacco, il saettone e uccelli legati alla boscaglia e agli arbusti. Le rocce spaccate rivelano la preziosa composizione geomorfologica, con fossili e orme di dinosauri. Altro esempio della preziosità naturalistica trentina, infine, sono le famose «Piramidi di Segonzano» in Val di Cembra: impressionanti pinnacoli di terra alti fino a 20 metri e risalenti a circa ventimila anni fa, creati dal movimento dei ghiacciai dell’Avisio.