COME UNA VOLTA
Un territorio integro e tecniche di produzione certificate. È il segreto delle mele della Val di Non DOP e del salmerino alpino IGP, due glorie culinarie trentine
Il successo dei prodotti trentini si fonda sul mix sapiente tra tradizione e innovazione. Vale anche per il suo prodotto più iconico, le mele della Val di Non: già rinomate ai tempi degli Asburgo – così celebri che il patron della letteratura russa, Lev Tolstoj, fece venire dal Trentino i leggendari pomi rosmarini per impiantarli nelle sue tenute –, negli anni si sono evolute e raffinate, e oggi sono l’unica mela italiana DOP. Merito del territorio, generoso quanto a giornate di sole e alimentato dalle acque di fiumi purissimi. Qui nascono le migliori varietà – Golden
Delicious, Renetta Canada, Red Delicious – di questo frutto che cresce diverso a pochi chilometri di distanza. Il trait d’union tra le produzioni? La bontà sopraffina, che rende la mela protagonista anche di alcuni gloriosi piatti locali, come lo strudel. I laghi di montagna sono il terreno ideale di un altro genuino prodotto della tavola trentina, il salmerino alpino, sempre più protagonista dei piatti degli chef locali per le sue carni delicate e magre, ottime fresche o affumicate: questo salmonide autoctono è presente nei corsi d’acqua locali da migliaia di anni, ed è l’unico a sopravvivere oltre i duemila metri. E se in passato erano particolarmente ricercati quelli pescati nei magici laghi di Molveno e Tovel, oggi il salmerino autoctono è una prelibatezza IGP prodotta in soli 3 allevamenti del Trentino, che garantiscono condizioni di vita quasi selvatiche.