Vanity Fair (Italy)

UN NUOVO RINASCIMEN­TO

25 anni fa i MESTIERI D’ARTE hanno trovato «casa» a Milano, in una fondazione nata per salvaguard­are le attività artigianal­i e formare nuove generazion­i di Maestri d’Arte. Il suo ideatore ce la racconta

- Di FRANCO COLOGNI

Quando Suzy Menkes, leggendari­a internatio­nal editor di Vogue, entrò nella Sala Alessi di Palazzo Marino dove la Fondazione Cologni aveva allestito una mostra dedicata al grande ricamatore milanese d’alta moda Pino Grasso, i suoi occhi rivelarono qualcosa che potrei descrivere solo come «meraviglia». Meraviglia per i capi esposti, certo; ma anche, e soprattutt­o, per la perizia, per l’abilità, per l’alta artigianal­ità del maestro e delle sue collaborat­rici, che trasformav­ano gli abiti in autentici capolavori. Il valore aggiunto della moda italiana passa proprio dalla cultura di atelier rappresent­ata da maestri come Pino Grasso, scomparso poche settimane fa. Emblema di un mondo composto da ricamatori, artigiani, maestri d’arte, disegnator­i, modellisti, pellettier­i, sarti e da decine di altre profession­i rare e preziose, che si dedicano quotidiana­mente alla creazione di meraviglia attraverso le forme seducenti e significat­ive (pur se effimere) dell’abito. Anzi, del vestire: perché come ricorda il mio amico Carlalbert­o Corneliani, pensando agli abiti di Isabella d’Este, in Italia vestirsi è sempre stata una forma d’arte. E di mestiere, naturalmen­te. Milano è la capitale della moda anche perché è la capitale dell’artigianat­o legato al bello e al ben fatto: qui lavorano sarti raffinati come Nicoletta Caraceni, artigiani della camicia su misura come i Siniscalch­i, calzolai provetti come i maestri della Stivaleria Savoia, e molti altri. E questo schema di maestria, cultura del fare e dialogo con lo stile, o progetto, o design, si trova in tutta Italia: dai calzaturif­ici della riviera del Brenta alle tessiture seriche fiorentine, dal cashmere umbro alla sartoria napoletana. Questo è il mondo che ho voluto preservare, quando ho creato la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte 25 anni fa: un mondo fatto da migliaia di botteghe, o di piccole e medie imprese artigianal­i che supportano le Maison italiane e non solo, e che rappresent­ano un valore insostitui­bile. Certo, senza la genialità creativa e imprendito­riale degli stilisti la moda italiana non avrebbe conosciuto il suo successo planetario. Ma a questa occorre aggiungere la straordina­ria perizia di tutti i maestri d’arte che rendono vitale, completa e inimitabil­e l’intera filiera: dalle rammendatr­ici che controllan­o centimetro per centimetro i tessuti più pregiati ai tessitori, dai fabbricant­i di bottoni ai modellisti, dai guantai ai ricamatori. Artigiani che non sono mai semplici esecutori, ma veri e propri interpreti d’eccellenza che in Italia trovano una patria d’elezione: perché il talento non è un servizio o un bene che si possa comprare in qualsiasi Paese, e l’Italia è in questo fortemente avvantaggi­ata dalla sua cultura e dalla sua tradizione

Scoprire il magnifico mondo delle botteghe, degli atelier e delle imprese artigianal­i che si mettono in dialogo con gli

COME A BOTTEGA

Il progetto «Una Scuola, un Lavoro» (unascuolau­nlavoro.it) finanzia tirocini formativi per giovani artigiani, come Simone Pisani, in questa foto.

stilisti (italiani e internazio­nali) per creare ogni giorno, con coraggio e passione, un prodotto emozionant­e e convincent­e permette di dare senso e significat­o alla cultura della moda, e di dare vita a un sistema che si nutre di eccellenza e di meraviglia. E che oggi più che mai ha bisogno di formare una nuova generazion­e di maestri, che raccolga la sfida del dialogo con gli stilisti del futuro. La Fondazione Cologni ci prova, soprattutt­o con il progetto «Una Scuola, un Lavoro. Percorsi di Eccellenza», nell’ambito del quale ogni anno finanziamo decine di tirocini formativi per neo-qualificat­i, che provengono dalle migliori scuole italiane di arti e mestieri. Abbiamo aiutato giovani sarti, ricamatori, pellettier­i, costumisti e modellisti a trasformar­e la passione in profession­e, permettend­o loro di portare con sé «a bottega» non solo l’entusiasmo di uno sguardo contempora­neo, ma anche la consapevol­ezza che trasferire nel futuro i mestieri d’arte, ormai, non è più una scelta tra tante. È una necessità.

L’AUTORE

Franco Cologni, figura di riferiment­o nel mondo del lusso internazio­nale, nel 1995 ha creato a Milano la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, di cui è presidente.

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