Nutriamo la solidarietˆ
In Italia, le persone con Alzheimer sono più di un milione. Subiscono ancora un forte pregiudizio sociale da parte di chi non comprende bene e non riesce ad accettare questa patologia. «Stiamo cercando di combattere lo stigma aumentando l’informazione sulla malattia e promuovendo progetti come le Comunità amiche delle persone con demenza, luoghi dove malati e famigliari possono sentirsi inclusi e a proprio agio», spiega Mario Possenti, segretario generale della Federazione Alzheimer Italia. A livello istituzionale, però, le prospettive restano ancora incerte, con un fondo del Piano nazionale demenze istituito nel 2021 che, in tre anni, ha stanziato 15 milioni di euro per lo sviluppo di iniziative regionali, ma che adesso si avvia alla conclusione. «I progetti sono quasi del tutto terminati, i fondi si stanno esaurendo e nessuno parla di rinnovo. Ci sono regioni dove, ancora oggi, dopo una diagnosi le persone sono in balia del nulla», sottolinea Possenti. Infatti, «la demenza non coinvolge soltanto la parte sanitaria, ma anche quella socio assistenziale. È il caso dei centri diurni, strutture importantissime sia per i pazienti che per i loro famigliari». C’è però una buona notizia: «Entro gennaio 2024, il governo emanerà nuovi decreti legislativi per la non autosufficienza. L’indennità di accompagnamento verrà modificata, ci sarà più attenzione al tipo di patologia e, per la prima volta, verrà esaminato oltre all’aspetto funzionale anche quello cognitivo». Un passo fondamentale nel supporto di chi oggi, in Italia, si ammala di una forma di demenza.