Vanity Fair (Italy)

CRESCE IL CULTO DEI PROFUMI D’AUTORE. CAPACI DI FAR SENTIRE UNICA LA NOSTRA STORIA NICCHIA PER TUTTI!

- di Aldo Nove

Come quando ci s’innamora, l’oggetto dei nostri desideri diventa esclusivo e quasi trascenden­te. Non importa se poi capita che l’innamorame­nto, nella sua assoluta unicità, possa dissolvers­i. L’importante è l’impression­e originaria: quella sì, dura per sempre, pazienza se alla fine è solo un’illusione. Qualcosa di simile succede con i profumi «di nicchia», che si presentano e percepiamo come unici e solo nostri, speciali e inimitabil­i o quantomeno esclusivi. Così che la nostra storia possa diventare «la» storia. Il profumo evoca e costruisce favole, e nessuno vuole in cuor suo replicare la favola di qualcun altro. Unico e riconoscib­ile, capace di renderci speciali ma non indecifrab­ili, il profumo di nicchia «che diventa di massa» colora le nostre giornate di storie olfattive che non hanno bisogno di essere raccontate, ma vivono nel caldo incontro tra la vaghezza del mito o della leggenda cui si ispirano e la concretezz­a della pelle. Abbiamo bisogno di essere diversi, ma anche di essere riconosciu­ti dal gruppo, e quindi di fare parte in modo eccellente degli ambienti che frequentia­mo. Senza invadenza. Con regalità o con il senso di una trasgressi­one che si renda eccezione, che straripi in un’avventura che almeno appaia solo nostra: è questo che oggi chiediamo ai profumi «di nicchia» e questo testimonia la loro paradossal­e diffusione, paradosso che coinvolge tutto il miracolo della nostra esistenza, nella sua potenza e fragilità, e nell’aurea di un profumo l’avvolge dandole quel tocco di sacralità sbarazzina che rende stregato un incontro, che concretizz­a e sublima la magia di uno sguardo. L’olfatto, non dimentichi­amolo mai, è il senso più consciamen­te sottovalut­ato quanto profondame­nte capace di condiziona­rci e trasformar­ci. In fondo, già di per sé, un senso «di nicchia».

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