Vanity Fair (Italy)

LA QUERCIA E IL BASALTO, il monumento vivente di Joseph Beuys

- di FRANCESCO BONAMI

LÕemergenz­a ambientale oggi è sotto gli occhi di tutti. Grazie Greta Thunberg? Fino a un certo punto. L’ambiente e la sostenibil­ità non sono un problema di oggi, ma già dell’altro ieri. Nel 1982 alla famosa mostra Documenta, nella piccola città tedesca di Kassel, un signore e artista di nome Joseph Beuys (1921-1986) lanciò un ambizioso progetto: piantare 7.000 querce in cinque anni e accanto a ognuna mettere un pezzo di basalto, una pietra molto antica. L’idea era quella di creare un monumento vivente al futuro e alla storia del nostro Pianeta.

La quercia stava a simboleggi­are la crescita, il basalto l’antichità della Terra, sulla quale da sempre siamo ospiti. Il progetto sembrò a suo tempo qualcosa a metà tra una sbruffonat­a e un’utopia irrealizza­bile, come le promesse dei politici in campagna elettorale. D’altronde Beuys era stato fondatore del partito dei Verdi in Germania, nel 1973, e candidato al Parlamento europeo nel 1979. Invece nel 1988, sempre in occasione di Documenta, il settemille­simo albero fu piantato con l’amico basalto accanto. E altri 37 con altrettant­e pietre sono stati piantati dalla Fondazione

DIA lungo la 22esima strada di Manhattan. Oggi se uno passeggia per Kassel incontra queste strane coppie: una pimpante quercia con accanto il coriaceo vecchietto di basalto. Nessuno ci fa caso e pochi sanno di passeggiar­e in mezzo a un’opera d’arte importante. Ora chi vuole protestare a favore del clima imbratta l’arte, invece basterebbe piantare un alberello in Piazza della Signoria, che ha già il pavimento di pietra, per farsi notare di più. Beuys, scaltro comunicato­re, nel vedere il David coperto di vernice rossa avrebbe detto: «Werdet schlau!», fatevi furbi!

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