LA QUERCIA E IL BASALTO, il monumento vivente di Joseph Beuys
LÕemergenza ambientale oggi è sotto gli occhi di tutti. Grazie Greta Thunberg? Fino a un certo punto. L’ambiente e la sostenibilità non sono un problema di oggi, ma già dell’altro ieri. Nel 1982 alla famosa mostra Documenta, nella piccola città tedesca di Kassel, un signore e artista di nome Joseph Beuys (1921-1986) lanciò un ambizioso progetto: piantare 7.000 querce in cinque anni e accanto a ognuna mettere un pezzo di basalto, una pietra molto antica. L’idea era quella di creare un monumento vivente al futuro e alla storia del nostro Pianeta.
La quercia stava a simboleggiare la crescita, il basalto l’antichità della Terra, sulla quale da sempre siamo ospiti. Il progetto sembrò a suo tempo qualcosa a metà tra una sbruffonata e un’utopia irrealizzabile, come le promesse dei politici in campagna elettorale. D’altronde Beuys era stato fondatore del partito dei Verdi in Germania, nel 1973, e candidato al Parlamento europeo nel 1979. Invece nel 1988, sempre in occasione di Documenta, il settemillesimo albero fu piantato con l’amico basalto accanto. E altri 37 con altrettante pietre sono stati piantati dalla Fondazione
DIA lungo la 22esima strada di Manhattan. Oggi se uno passeggia per Kassel incontra queste strane coppie: una pimpante quercia con accanto il coriaceo vecchietto di basalto. Nessuno ci fa caso e pochi sanno di passeggiare in mezzo a un’opera d’arte importante. Ora chi vuole protestare a favore del clima imbratta l’arte, invece basterebbe piantare un alberello in Piazza della Signoria, che ha già il pavimento di pietra, per farsi notare di più. Beuys, scaltro comunicatore, nel vedere il David coperto di vernice rossa avrebbe detto: «Werdet schlau!», fatevi furbi!