L’IMPORTANZA DI CONOSCERE
Vivere con una patologia non riconosciuta significa veder allontanare sempre più il diritto alla salute e al benessere fisico, mentale e sociale. Per questo l’associazione Nazionale Sindrome Premestruale e Disturbo Disforico Premestruale
(ITA-PMS), unica in Italia e fra le poche in Europa, dal 2018 supporta chi è costretta ad affrontare questi disturbi. La fondatrice è
Paola Vallarino, che ha dovuto gestire la sua Pmdd con una lunga terapia in Inghilterra. «A differenza di altri Paesi, in Italia c’è poco interesse al riguardo», spiega. «Non esistono banche dati, l’informazione scarseggia e stiamo tentando di colmare i vuoti anche attraverso sondaggi e tesi di laurea in alcune università. Come associazione siamo presenti ai congressi nazionali della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia e il nostro Comitato Scientifico ha redatto un documento con raccomandazioni di gestione che stiamo cercando di far ufficializzare e diffondere a livello nazionale», precisa la presidente. Sul sito itapms. org si trovano le terapie attualmente disponibili, inclusi gli strumenti diagnostici e autodiagnostici. «Molte donne con questo disturbo vengono considerate bipolari, perché lo psichiatra non collega i sintomi al ciclo e prescrive psicofarmaci senza risolvere il problema», evidenzia Vallarino. «Le pazienti si sentono spesso sminuite anche dal ginecologo, che suggerisce loro di rivolgersi a uno specialista di disturbi mentali. Grazie al nostro lavoro la situazione in Italia è in parte migliorata, ma non è ancora abbastanza».
Per finanziare le attività di supporto e divulgazione dell’associazione, sabato 11 novembre, alle 21, il
Teatro Guanella di Milano ospiterà un concerto gospel di raccolta fondi (costo del biglietto € 13; prenotazioni al numero 3701217473). Oltre all’esibizione del coro One Spirit Inside, è previsto un momento di informazione sulla patologia, affinché tutti possano imparare a riconoscere la Pmdd e uscire dal teatro con la consapevolezza che disturbi come questi potrebbero riguardare anche una loro amica, una collega, una sorella.