O capitano! MIO CAPITANO!
Il regista di Unwanted - Ostaggi del mare racconta perché una crociera non è solo una crociera
er metà è un dramma politico e per metà White Lotus». Il regista tedesco Oliver Hirschbiegel sintetizza così la serie Unwanted - Ostaggi del mare, disponibile ora su Sky Atlantic e Now. È la storia di una nave da crociera che accoglie a bordo alcuni migranti salvandoli dal naufragio del barcone che dalla’ frica li avrebbe condotti sulle coste italiane. Otto puntate, un cast internazionale
(di cui fa parte anche Marco Bocci in qualità di capitano) e una storia vera: il progetto parte, infatti, da Bilal (La nave di Teseo), l’inchiesta del giornalista Fabrizio Gatti, sotto copertura per raccontare l’epopea di queste anime in fuga.
PCom’è nata l’idea di adattare il libro?
«Un produttore tedesco ne ha comprato i diritti e mi ha coinvolto. Ho pensato che la crociera fosse una metafora perfetta: mostra la nostra ricchezza e il nostro benessere in contrasto con la povertà e la violenza subite da certi popoli».
Ci parli dei personaggi dei migranti.
«Siamo abituati a considerarli numeri o addirittura invisibili: io ho dato loro un nome e una storia, ho cercato di restituire loro parte della dignità sottratta».
Come ha scelto l’area di provenienza e il background politico?
«Ho abbracciato situazioni diverse, dal tassista nigeriano al ragazzo albino del Camerun. Metà delle comparse sono veri rifugiati, alcuni dei quali hanno rischiato di annegare durante la traversata clandestina».
Perché il capitano è italiano?
«L’italia è il Paese che accoglie più migranti, mentre spesso il resto degli Stati europei se ne lava le mani. Marco Bocci interpreta un uomo alla prima esperienza di comando, affidata a lui anziché al primo ufficiale donna, una professionista tedesca di grande preparazione: il racconto mostra così vari tipi di ingiustizie».
Le mostra, eppure non le giudica. Chi sono i cattivi?
«“Ogni personaggio ha le sue ragioni”, mi ha detto una volta Jean Reno. E cioè: lui si considera l’eroe della trama, anche quando tutti gli altri lo vedono come il cattivo».
Dove ha girato?
«Abbiamo ricostruito l’interno della nave in alcuni studi a Roma capaci di ospitare i 19 metri di corridoio, dove i migranti vengono confinati. Siamo stati anche su una nave vera, con lo staff di bordo che ha preso il posto delle comparse».
È in cantiere una seconda stagione?
«Lo spero. Vorrei sapere se i personaggi di Unwanted - Ostaggi del mare sono scappati, finiti in prigione oppure si sono ricostruiti una vita. Ma, come sempre, dipende dal pubblico».