Vanity Fair (Italy)

LA CENA DEI «REGALI AVANZI»

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LÕanno appena iniziato porta con sé, per parlare di cose lievi, anche i doni ricevuti per Natale. Alcuni saranno oggetti di utilità, altri magari la borsa o la giacca tanto desiderata, e parecchi saranno anche delicatezz­e gastronomi­che, così buone. Ovviamente, non si arriva a mangiare tutto, anche con famiglie numerose, e molti cibi sono sottoposti a scadenza. Che fare? Il primo suggerimen­to è radunarli e portarli ad associazio­ni che si occupano di chi ha poco o niente, facendo arrivare non solo sostentame­nto ma anche prelibatez­ze. Chi invece ha già provveduto alle doverose beneficenz­e, può chiamare a raccolta amici e parenti e seguire un principio di sacrosanta economia, organizzan­do a casa una riunione festosa e informale, nella quale, anche senza una linea ben precisa ma con la mano certamente sapiente dei padroni di casa, si offriranno varie pietanze utilizzand­o i differenti tipi di doni ricevuti, dal salmone al paté, dai formaggi ai salumi, dai sottaceti al vino, dai panettoni alla frutta secca e così via. L’invito si concretizz­erà in un biglietto o in un’email, dove tutti saranno chiamati a godere di una cena di «regali avanzi», con un gioco di parole già ghiotto e piacevole. Un modo per incomincia­re l’anno nuovo con un sentimento di condivisio­ne.

Avvocato, esperta di storia della cucina e di arte del ricevere, cuoca appassiona­ta e collezioni­sta di testi dedicati alla gastronomi­a. Ha scritto il libro Dizionario irresistib­ile di storie in cucina (2021, Cairo). @dizionario­irresistib­ile

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