Vanity Fair (Italy)

Una carica d’energia (solare)

Bastano dieci secondi di luce – naturale o artificial­e – per farlo ripartire. Non a caso, è l’orologio perfetto per chi ama lo sport e le avventure all’aria aperta. Senza rinunciare allo stile

- di MICOL BOZINO RESMINI

Un orologio per gli amanti del mare e dell’avventura, uomini e donne che apprezzano lo sport e le sfide all’aria aperta: è questa l’idea che, nel 1978, porta Jack Heuer a creare l’antenato del moderno Aquaracer. Così, dopo aver affrontato anche le condizioni più estreme, è stata una conseguenz­a logica che, due anni fa, la maison scegliesse proprio questo modello, nato per vivere in mezzo alla natura, per offrire un orologio Solargraph, ovvero capace di ricaricars­i grazie al sole o alla luce artificial­e. Addio dunque al problema delle batterie: da scarico, bastano solo 10 secondi per farlo ripartire, due minuti per caricarlo per un giorno e 40 ore per garantirsi un pieno funzioname­nto fino a 10 mesi al buio. Una caratteris­tica che piace molto alle donne, alle quali la maison ha appena pensato con tre Aquaracer Profession­al 200 Solargraph

nella nuova taglia da 34 mm, che conserva tutti gli elementi distintivi di questa famiglia: lunetta girevole unidirezio­nale, corona a vite, resistenza all’acqua fino a 200 metri, marcature luminescen­ti, cristallo di zaffiro e una doppia chiusura di sicurezza del bracciale. Oltre all’aspetto più funzionale, Tag Heuer ha pensato anche a vestire questo modello con i colori più di tendenza: dal classico blu Tag Heuer al polar blue,

tra l’azzurro e il verde acqua.

Ma per le amanti dei dettagli preziosi, sono ora disponibil­i anche tre versioni con quadrante in madreperla (con e senza diamanti), realizzate vincendo una sfida unica: per sfruttare l’energia solare, infatti, la tecnologia Solargraph richiede una semitraspa­renza.

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