DIAMOCI IL GIUSTO TAGLIO
Con buona pace dei vegetariani, oggi si parla di carne. I macellai offrono un grande supporto per ogni buon pranzo, in particolare a cuochi che sanno il fatto loro o a bravi padroni di casa. Così, se si volesse fare un ricco bollito, la signora competente domanderebbe i giusti tagli: un geretto, un cappello del prete, del biancostato, pezzi di ossobuco per migliorare il brodo o un osso di ginocchio e, magari da cuocere a parte, una lingua o un pezzo di testina. Ma non tutti sono così esperti: ci sono anche il single che vuole invitare gli amici, i giovani alle prime armi desiderosi di una serata di buon cibo. A volte andrebbe anche spiegato in che senso andrà tagliata quella carne, con che tempi e modi andrà cotta. Certo è vero che il macellaio non deve far scuola di cucina, ma altrettanto vero è che alcuni clienti necessitano di assistenza. Come si supera l’impasse? Un suggerimento è di entrare nelle grazie del macellaio, denunciando la propria mancanza di competenza, chiedendogli, meglio se a voce alta in un negozio pieno di gente, consigli su tagli e tempi di cottura, aggiungendo che verrà riportato agli ospiti che quelle delizie provengono dal suo negozio. Piccole astuzie per solleticare l’amor proprio e sollecitare un aiuto, imparando anche qualcosa di utile.
Avvocato, esperta di storia della cucina e di arte del ricevere, cuoca appassionata e collezionista di testi dedicati alla gastronomia. Ha scritto il libro Dizionario irresistibile di storie in cucina (2021, Cairo). @dizionarioirresistibile