ERA GIÀ FAMOSA E NON LO SAPEVAMO:
Yoko Ono e un pennello di nome John
Yoko Ono (Londra, Tate Modern, fino al 1º settembre) è la donna che John Lennon descrisse come «la più famosa artista sconosciuta del mondo». Definizione vera e non vera al tempo stesso. Certo, dopo che nel 1966 in una galleria londinese il Beatle si arrampicò su una scala per leggere sul soffitto la parola Yes, un’opera dell’artista giapponese, e sceso giù s’innamorò perdutamente di Yoko, la carriera di lei prese un posto secondario. Ma solo nell’immaginario comune. In realtà Yoko Ono era un’artista molto influente e conosciuta prima d’incontrare il musicista, e continuerà a esserlo, contribuendo non poco anche alla creatività del marito. Quindi, chi volesse malignamente suggerire che la donna deve rinunciare alla propria carriera per dar spazio al compagno o consorte maschio si sbaglia di grosso. Nel caso di John e Yoko lo scambio è stato reciproco, creando un sodalizio unico. Anche se certo Ono è diventata popolarmente famosa più come «moglie di» che come artista, anche lei dal connubio ha avuto enormi benefici. Non ultimo, quello di poter continuare a far quello che voleva senza che nessuno avesse il coraggio di metterlo in dubbio. Dubbi infatti non ce ne sono, visto che già nel 1964 Yoko Ono mette in scena a New York una performance che diventerà parte della storia dell’arte contemporanea. Il titolo è Cut Piece, pezzo tagliato. Consisteva nell’artista seduta per terra vestita con un abito prezioso e davanti una forbice con la quale ogni spettatore poteva tagliarne un pezzo. Un’opera che in fondo riassume anche il suo rapporto con Lennon. Vittima, collaboratrice o manipolatrice? Nessuna delle tre cose forse, ma poco importa. Yoko Ono rimane una delle poche figure nel mondo dell’arte capace di arrivare al grande pubblico. Anche Lennon potrebbe essere visto come una sua opera d’arte, o magari solo come il pennello con il quale lei ha dipinto il proprio autoritratto che, nonostante i 91 anni appena compiuti, sembra dipinto ieri.