Corri più in alto, lassù
Velocità, creatività e prontezza nel prendere decisioni. Ma anche pazienza e costanza. Con queste doti, allenate fin da piccolo, Matteo Zurloni ha guadagnato il pass per Parigi 2024
Nelle scorse Olimpiadi, la speed climbing era una delle tre specialità dell’arrampicata «olimpica» (insieme a boulder e sportiva). A Parigi, per la prima volta, è stata separata dalle altre (essere competitivo in tutte diminuiva sensibilmente la partecipazione dei velocisti e la conquista di record di tempi), ora i più rapidi al mondo possono sfidarsi. Tra loro c’è Matteo Zurloni, 22 anni, campione del mondo di speed nel 2023. Qualificato ai Giochi di Parigi, è anche allenatore dei bambini della squadra agonistica della sua disciplina nella palestra Big Walls di Brugherio (Mi).
A che età ha cominciato?
«I miei genitori hanno da sempre una casa in montagna, a Campitello di Fassa, e quindi fin da piccolo mi portavano in vacanza lì. Un giorno, durante una passeggiata, abbiamo visto delle persone che scalavano. Io sono rimasto a guardare, incuriosito. Uno degli arrampicatori, essendo un istruttore della palestra locale, ci ha invitati ad andare a trovarlo in palestra. Non ce lo siamo fatti ripetere due volte. Avevo 5 anni. Una volta tornato a Milano mi hanno iscritto a un corso di arrampicata e a 7 anni ho partecipato alle prime competizioni».
Lei non solo ha cominciato da bambino, ma allena bambini: quali abilità fisiche e mentali l’arrampicata speed stimola, rinforza e dona agli agonisti e no?
«L’arrampicata stimola le capacità di problem solving nel capire come salire, la creatività per individuare più opzioni di salita, la determinazione e la pazienza soprattutto nella speed, in quanto bisogna lavorare incessantemente sulla tecnica prima di potersi dedicare alla velocità».
Si inizia ad arrampicare dalla culla. C’è una attitudine diciamo «umana» per questa disciplina?
«Il presidente della FASI (Federazione Arrampicata Sportiva Italiana), Davide Battistella, è un medico e ama sottolineare che, dopo il gattonamento, il secondo schema motorio dell’accrescimento del bambino è proprio il gesto di arrampicarsi, e può portare grandi risultati a livello di equilibrio, autostima e coordinazione motoria. Io sono assolutamente d’accordo».
Chi sono gli avversari più temibili alle Olimpiadi?
«Nel contesto olimpico il livello è sempre altissimo. Quelli che ritengo più ostici, fra i velocisti al momento qualificati, sono il cinese Jinbao Long per la sua costanza, l’indonesiano Rahmad Adi Mulyono, che è uno dei pochi a essere sceso sotto i 5 secondi in gara, e l’americano Samuel Watson, che è il favorito al momento per i tempi: ha battuto il record mondiale in allenamento ed è costante sotto i 5 secondi, ma non ancora in gara».