VOGUE (Italy)

Beach Girl

- By Florinda Fiamma

Talento, ovviamente. Ma anche disciplina, dedizione e impegno. Questa, per Marta Menegatti, è la formula del pass olimpico

«Quando scendo in campo mi trasformo in una guerriera, vivo ogni partita come se fosse una battaglia». Marta Menegatti, un metro e ottanta di grinta e sorrisi, ha 26 anni e gioca a beach volley da quando di anni ne aveva 9, spinta dalla madre, anche lei pallavolis­ta. «Appena ho messo piede in palestra ho capito che era il mio mondo». Il passaggio dalla pallavolo al beach è avvenuto per caso, giocando con gli amici, nell’estate del 2005. Per alcuni anni ha diviso la sua passione: sabbia d’estate e palestra d’inverno. Nel 2009 la scelta, solo beach volley: «È uno sport meraviglio­so, racchiude disciplina e imprevedib­ilità, richiede adattament­o estremo. È come il gioco degli scacchi, ci sono mosse e scelte strategich­e che devi attuare incessante­mente». Rio 2016 sarà la sua seconda Olimpiade: «A Londra 2012 ero tesa, immatura. Ma qui è diverso, per noi beachers il Brasile è la “terra santa” e l’arena di Copacabana ha una magia unica». Quotidiana­mente qualsiasi atleta cerca di superare i propri limiti. «L’anno scorso ho vissuto una delle mie stagioni peggiori: infortuni uno dietro l’altro. Lo sconforto è inevitabil­e ma grazie alla fiducia del mio allenatore e della mia compagna di beach sono riuscita a superarlo, da sola non ce l’avrei fatta». L’atleta vive con la valigia in mano e la solitudine la conosce bene. «Ho iniziato a usare lo smartphone perché è l’unico modo per stare in contatto con la mia famiglia, la chat la utilizzo spessissim­o. Tecnologia e social mi divertono, uso soprattutt­o Instagram. Sono nel Galaxy team di Samsung, una squadra di 7 atleti azzurri, insieme vi faremo vivere le emozioni olimpiche». Nella vita quotidiana, accanto al bikini da beach, sceglie uno stile semplice: «Preferisco tinte unite, non indosso mai troppi gioielli, se metto gli orecchini non indosso la collana, se metto un bracciale appariscen­te non indosso nient’altro. La vita da atleta non permette outfit eleganti nella quotidiani­tà, anche se amo il pizzo. I tacchi per esempio mi piacciono un sacco, ma non fanno per me, ci vuole allenament­o anche in quello!».

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