VOGUE (Italy)

Esportazio­ne deluxe

- By Paolo Lavezzari

Audace costruzion­e dei primi Sessanta, ispirata al ricordo di analoghi edifici ammirati sulla costa mediterran­ea e alle loro atmosfere, il Costa Brava Clube a Joatinga – Rio de Janeiro – è la temporary residence che accoglie Casa Italia durante le Olimpiadi. Una sorta di fortilizio modernista a guardia del golfo, un contenitor­e speciale per una visione altrettant­o originale: poiché, come sappiamo, tutto è connesso, non di solo sport vuole parlare Casa Italia, ma delle eccellenze della nazione intera, a cominciare dall’arte e dal design. “Horizontal” si chiama l’apposito concept ideato da Beatrice Bertini, Benedetta Acciari e Claudia Pignatale le quali, di concerto, hanno elaborato un progetto che coniuga non solo arredi e opere, e ovviamente sport, ma anche cucina e accoglienz­a. Insomma, un articolato display che non si finge, ma è casa: vera, aperta ed elegante grazie al contributo di partner – Edra, De Padova, Kartell, Gufram, Slamp, .exnovo –, tra i migliori esempi del progetto italiano. Tutto invita a visitarla: a cominciare dalle installazi­oni artistiche che rendono il ponte tra la terra e lo scoglio su cui poggia il club, e alla cui base si trovano vari impianti sportivi, ma una luminosa promenade. E si prosegue nei vasti interni della club house; dal salone panoramico, al primo piano, dove si trova il ristorante, alla lounge, al cigar bar, fino all’area fitness e alle salette più private da lavoro, design e arte site specific sono in costante dialogo: ne sortisce un concerto di forme, colori (e tecnologie) che suona naturale, come se tutto fosse lì da sempre e non per l’occasione olimpica. La t errazza che f unge da c opertura diventa infine un giardino pensile che pare un frammento della lussureggi­ante selva brasiliana. È uno dei tanti rimandi disseminat­i dalle curatrici in Casa Italia che legano il nostro paese e la nazione ospitante; sono momenti eclatanti come la grande opera del brasiliano Vik Muniz “Atalanta e Ippomene” nel ristorante, le poltroncin­e “Favela” dei fratelli paolisti Fernando e Humberto Campana, o l’arredo del bar che l’ebanista italiano Stefano Marolla ha creato con essenze brasiliane. Una casa di cui tutti gli italiani si possono sentire abitanti a pieno titolo. Una residenza dove la bellezza, le competenze, le capacità del belpaese non sono solo musealment­e esposte, ma appieno partecipat­e.

Casa Italia è non solo la residenza del nostro sport a Rio, ma con un accorto allestimen­to diviene l’ambasciata della bellezza e del saper fare bene italiano

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