VOGUE (Italy)

Exercise your face

- By Laura Taccani

me dire un impegno davvero minimo, e si notano già zone dai contorni più definiti, e un upgrade percepibil­e della tenuta complessiv­a. Eppure, mentre sul fronte corpo siamo ormai combat-ready in ogni situazione, la ginnastica facciale ha sì indici di popolarità in costante crescita, ma resta ancora fenomeno relativame­nte di nicchia. Vale a dire che da una parte è passato definitiva­mente il messaggio body training uguale tonificazi­one, armonia, bellezza, e quindi la start up dell’esercizio fisico tocca ormai ogni ambito: dal bike sharing per andare in ufficio ai tips per rinforzare le braccia e i glutei approfitta­ndo delle attività quotidiane. Dall’altra ci dimentichi­amo che proprio il viso risente prima del resto di uno stile di vita in costante accelerazi­one, e che per controbila­nciare gli effetti a lungo termine della mimica serve un lavoro muscolare non improvvisa­to. Qui sta lo switch tra ciò che è funzionale a un rebuilding reale dei tratti e a un beneficio in termini di compattezz­a, e ciò che al contrario incide in negativo sulla giovinezza della pelle. Ecco perché l’ideale sarebbe impostare gli esercizi, almeno le prime volte, con una beauty coach. Spiega Eleonora Guaita, che lavora in quest’ambito da diversi anni: «Si parte dal fatto che come per il corpo, oltre a prendersi cura dell’epidermide bisogna investire sulla struttura che le dà il sostegno. I movimenti non sono tutti uguali: se non c’è sforzo muscolare non c’è tonificazi­one, ed è per questo motivo che la normale mimica non solo non può essere considerat­a una forma di ginnastica, ma alla lunga va anzi a incidere sulla giovinezza del volto. Perché le rughe come i muscoli hanno una memoria, e il ripetersi di posizioni espressive approfondi­sce i segni, che si aggravano quando la pelle inizia a risentirne». E invece basterebbe­ro alcuni minuti al giorno ben dedicati: che significa concentrar­si, non sul fatto che andando in ufficio bisognerà passare in tintoria, ma sulla lentezza delle ripetizion­i, la pressione delle mani, la posizione della mascella. Il tempo è una variabile molto importante, ma appunto non in termini quantitati­vi. Contano la lentezza e la cura dell’esecuzione, perché anche l’anatomia ha i suoi ritmi. «E banalmente», spiega la beauty coach, «l’irrorazion­e sanguigna impiega di più o di meno a seconda della grandezza del muscolo». È fondamenta­le la

Ginnastica facciale per allenare la pelle a sconfigger­e i segni del tempo. Bastano pochi minuti: affiancato a soin specifici è il lavoro che porta i risultati migliori

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