Made from love
La ragazza delle riviste è nata grazie a una rivista, ventitré anni fa: «Mamma mise un annuncio su un magazine danese di cultura omosessuale, “Panbladet”. Cercava l’uomo giusto per condividere un progetto di genitorialità: rispose mio padre ed eccomi qui, con i suoi occhi». Josephine Skriver parla con orgoglio sconfinato di Mette e Harry, i suoi adorati genitori gay: «Ai tempi in Danimarca la fecondazione in vitro era vietata, e tecnicamente quindi sono stata concepita fuorilegge. Ai miei occhi, sono dei pionieri». Angelo di Victoria’s Secret, volto di Balmain e Lagerfeld, Skriver è una figlia dell’arcobaleno, una modella-attivista che nel fashion ha trovato un cielo senza temporali: «È fatto di persone con la mente aperta e il cuore che non giudica: è il mio popolo», rac- conta, mentre gode di un attimo di pausa su un set fotografico alle Maldive. Dal 2014 è portavoce del Family Equality Council, organizzazione che si batte per garantire pari diritti alle famiglie LGBTQ: «Persino in America tira un’aria strana: le famiglie arcobaleno hanno paura, per sé e i propri figli. E io voglio lottare».
La supermodel Josephine Skriver è nata da genitori gay: per questo oggi è fiera di portare la bandiera arcobaleno. E raccontare la sua storia
Credo di sì. All’inserzione risposero sette uomini, ma la lettera di mio padre fu la prima. Andarono a cena, e dopo nove mesi c’ero io, concepita al primo tentativo. È stata una connessione immediata, tanto che mia madre decise di non aprire le altre lettere. Dice sempre che se fosse stata etero, come compagno avrebbe scelto lui.
La penso allo stesso modo. E la nascita di mio fratello minore Oliver ne è la prova. Più di tante persone nate in contesti comuni, io so con certezza di essere stata voluta, di non essere un incidente.
No, entrambi i miei cognomi, Skriver Karlsen, sono di mamma.
Si sono messi d’accordo subito. Sarei stata principalmente da mia mamma e poi, un weekend ogni due, da lui. Nulla di stra-