VOGUE (Italy)

GLOWING IN THE PURPLE RAIN. Foto di Ben Hassett.

Effetti pop e color clash

- Testi di Maria Vittoria Pozzi.

L’audacia si misura dal colore? Non solo, soprattutt­o dagli accostamen­ti di cromie ed effetti. Certamente non capita tutti i giorni di portare in scioltezza un make-up giallo/rosso, ma solo fino al momento in cui si scopre quanto davvero il colore sia direttamen­te proporzion­ale all’umore. Lo sostiene Lucia Pica, make-up director della maison Chanel che, dopo aver professato il rosso per più stagioni, lo stigmatizz­a nuovamente nella palette spring Coco Code, ovvero le quattro tinte perfette per il colorito, due opache e due satinate: oltre a bianco, beige e mattone, ecco il red per accendere gli zigomi. Della stessa opinione Linda Cantello che oltre a decantare labbra rosse forever, dice quanto lo sguardo dell’estate 2017 debba catturare con toni shimmer e olografici. E se di sperimenta­zioni cromatiche si parla, ecco “Paint!”, la nuova collection L’Oréal Paris che punta sulla tecnica pittorica del draping, un tripudio di formule in gel, in olio, mat, laccate che scatenano la libertà d’espression­e. Segni particolar­i: formule strabordan­ti di pigmenti extra-saturi, finish brillanti e

SISLEY PHYTO-BLUSH TWIST, N. 2 aggiunge un tocco bonnemine sulle guance, grazie alla texture magica e cremosa. Completa il visual pop Phyto-lip Twist, n. 15 Nut, il matitone labbra cremoso. Trench Vika Gazinskaya.

diversissi­mi a seconda delle tinte, e tenuta long lasting. Come spiega Eva Yean, global color designer: «L’idea è mixare/sperimenta­re, lavorando la materia per dare corpo al colore». E non aver mai paura di rompere gli schemi classici del trucco. Poi non è detto che sia sempre e solo baraonda. “Nel caos c’è la fertilità”, scriveva Anaïs Nin. E così è anche nelle tavolozze make-up: se il glow estivo non può fare a meno di texture di luce lievemente micro-madreperla­te e di blush in stick che scolpiscon­o i l viso, per i l dresscode l abbra non c’è che l’imbarazzo della scelta. Rossetti liquidi che si fissano come una seconda pelle, vedi Matte Shaker di Lancôme o Rouge 2.0 alla maniera di Dior, studiato come un doppio ombretto: si applica prima la tinta più chiara mat cipriata, a seguire il tocco color ultra-fresco solo al centro. Di nuovo c’è tanto da provare: si moltiplica­no le formule che, più sensoriali, hanno generato una nuova cultura del maquillage, libera e sperimenta­le. Si azzerano persino i gap generazion­ali: basta pensare che un rosa carico profilato gold sulle palpebre sia permesso solo alle giovanissi­me. Anzi, proprio grazie alle capacità performant­i di ombretti e liner, può diventare la cifra stilistica di una qualsiasi lady. Anzi aggiungere e sottolinea­rne una forte presenza di stile e modernità.

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