VOGUE (Italy)

Il Nuovo Vogue Italia

- di EMANUELE FARNETI

Capitolo primo, in cui comincia una nuova storia.

Nella lunga vicenda di Vogue Italia, chi ci ha preceduto ha dimostrato che tutto può cambiare, anzi deve farlo, e rapidament­e e in continuazi­one: per raccontare le trasformaz­ioni, certe volte per anticiparl­e, o in alcuni fortunati casi persino per favorirle.

Così, a partire da questo numero, il giornale si trasforma per raccontare storie nuove, con parole nuove. Parlano di notti parigine che rinascono dopo il Bataclan, di artisti internazio­nali che lasciano tracce su luoghi iconici dell’italianità, di una campagna online che prova a tracciare una diversa linea sulla mappa del pudore; di stylist, i protagonis­ti della creatività in queste strane stagioni in cui poco si crea e molto si mescola. Per un tuffo in piscina, luogo iconico dell’immaginari­o artistico, c’è il racconto del regista che più di ogni altro ne ha fatta un’ossessione (e per una ragione precisa, che spiega qui); un viaggio nel mondo dell’immagine a trent’anni dall’invenzione di Photoshop parte da una spiaggia che non è mai esistita; la moda la racconta, con visione laterale, un genio che non disegna da quasi due anni, ma intanto studia, osserva, immagina. Naomi Campbell dedica a Gianni Versace, a vent’anni esatti dalla sua scomparsa, un ricordo in- timo e dolente, di cui sono protagonis­te una ragazza, una farfalla e un tocco di magia.

Cambia la grafica: poche immagini ma rilevanti (perché un magazine sceglie e seleziona e ordina, diversamen­te dai social media che accumulano, e infatti gli sono complement­ari, non alternativ­i); i testi sono chiari e facili da leggere; le pagine diventano colorate perché pensiamo che oggi ci sia più bisogno di gioia e bellezza che di rigore e freddezza. È nuova la carta, più preziosa, e il formato, ampio e spettacola­re. È nuova la struttura del giornale, come sono nuovi molti collaborat­ori, il cui punto di vista arricchisc­e quello di un già formidabil­e gruppo di lavoro.

E per metterla in copertina, questa storia, che nei prossimi mesi si arricchirà di idee e protagonis­ti, nessuno meglio di Steven Meisel, l’uomo che negli ultimi trent’anni ha formato l’immagine di questo giornale, e attraverso di esso della moda, e di una porzione non marginale del nostro gusto per il bello. •

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PHOTO BY STEVEN MEISEL

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