Nuove Luci In Città
A Parigi i club esclusivi sono tramontati. La scena notturna post Bataclan è uida e underground. Con rave e feste pop-up come CICCIOLINA o KALIANTE, creatura del 22enne Luka Isaac. Dove si incrociano designer, artisti, studenti, modelli.
Non si può dire che la vita notturna di Parigi in questi ultimi anni sia stata brillante. Dopo gli attacchi terroristici al Bataclan e agli altri locali, a lungo si è pensato che la città non sarebbe più riuscita a riprendersi. Invece, nonostante tutto, non mancano i segnali di rinascita. Di fronte alle minacce, i parigini hanno riscoperto un forte senso della comunità, e hanno messo in campo tutte le energie. Scopo: proteggere la loro libertà, a tutti i costi. La nuova scena creativa si è rimessa in marcia, e così pure la vita notturna. Nel passato, un solo locale alla volta, sempre stracolmo di folla, faceva il bello e il cattivo tempo nella notte della capitale francese: il Palace negli anni 80, Le Baron e il Montana nei 2000.
Quei tempi sono finiti. Le nuove generazioni, concentrate sulla libertà, hanno voltato le spalle al concetto di esclusività. Con le maison di moda che assumono nuovi talenti pescandoli tra i creativi più giovani – come Balenciaga con Demna Gvasalia e Courrèges con Sébastien Meyer e Arnaud Vaillant –, la nuova Parigi abbatte le barriere ed esce dai binari della tradizione facendo fiorire la scena underground. Cicciolina, il rave in stile berlinese alle Folies Pigalle, creato da Allegria Torassa e Niki Pauls, oggi è il party più gettonato di tutte le fashion week; Kaliante, al debutto lo scorso anno, è l’appuntamento notturno mensile che domina il panorama cittadino delle feste. Insieme sono la dimostrazione che non si può più ignorare la vita notturna alternativa di Parigi. Le cui chiavi sono nelle mani di Luka Isaac, modello 22enne e fondatore del Kaliante. «Quando l’ho lanciato, a Parigi non succedeva niente», spiega, e chiarisce che il nome viene dalla fusione del suo nome con quello del cofondatore, il modello Julian de Gainza, tra i preferiti di Chanel. «(Lu)ka + (Ju)lian uguale Kaliante»; racconta che Julian ha appena avuto un figlio dalla cofondatrice del Cicciolina, Allegria Torassa, e ha dovuto quindi ritirarsi dalla vita notturna e abbandonare il Kaliante. Malgrado la perdita di metà del team, il Kaliante è diventato in meno di un anno un fenomeno di culto, capace di attirare folle di parigini griffati Vetements (o almeno con abiti ispirati a Ve- tements), con la testa rasata e jeans lunghi fino a terra che sembrano usciti direttamente da un lookbook del designer russo Gosha Rubchinskiy. E non stupisce, visto che il modello Paul Hameline e Lotta Volkova, stylist e collaboratrice di Vetements, sono frequentatori abituali.
Com’era prevedibile, il locale, nato come rave techno underground, ha attirato l’attenzione delle griffes parigine. Durante la fashion week della scorsa stagione, Saint Laurent si è alleato con Luka e la banda del Kaliante (che comprende anche il fotografo di Vetements Pierre-Ange Carlotti e il filmmaker cult Gaspar Noé) per il party dopo sfilata autunno-inverno del marchio. Sul dancefloor fumoso e appiccicoso c’erano tutti, da Zoë Kravitz a Eva Herzigova, fino a Lukas Ionesco, il volto preferito del fotografo-regista Larry Clark. «A essere sincero, non ho dei veri concorrenti», afferma Luka Isaac con sicurezza. A 22 anni, è stato scritturato dalla Kate Moss Agency (scelto personalmente da Kate su segnalazione di Mert Alas e Marcus Piggott) ed è oggi uno
dei (soli) quattro modelli ad aver sottoscritto un contratto con l’agenzia della top. Luka Isaac, però, vede anche i lati negativi di questa inattesa rinascita della vita notturna. «Negli anni 90 e all’inizio dei 2000, penso che Parigi avesse una scena veramente francese, ma oggi, forse per colpa della globalizzazione, è sempre la stessa storia, diventata più impersonale, una specie di copia della scena di Berlino. Mi piacerebbe invece che riuscissimo a creare la nostra techno French wave, proprio come la Germania o il Regno Unito». Progetti in cantiere per i prossimi mesi? «A ottobre voglio trasferirmi a Los Angeles e portare la notte parigina con me». E che cosa ne sarà del Kaliante? «Vogliamo riproporlo in altri paesi dove abbiamo degli amici. Siamo appena tornati da Venezia, dove, per la Biennale, abbiamo allestito un locale temporaneo. Ma ovunque andiamo, cerchiamo di ricreare lo stesso mix di persone molto diverse tra loro: artisti, personaggi cool e studenti d’arte, ex make-up artist e hair stylist, raver, freak, modelli… In pratica, chiunque». •