Più Veloci Della Luce
«Ingegneri e scienziati sono le rockstar del futuro»: nasce un hub di investimenti che collega moda e nuove tecnologie. Lo racconta a “Vogue Italia” il direttore creativo DELFINA DELETTREZ.
«Ftl è l’abbreviazione di Fashion tech lab, anche se preferisco pensare a questa sigla come all’acronimo di faster than light, più veloce della luce». Così la designer di gioielli Delfina Delettrez Fendi definisce l’intuizione dell’influencer Miroslava Duma: una rete, e un hub, di investimenti che collegano l’industria della moda con le tecnologie ecosostenibili più innovative. Dopo mesi di brainstorming, lo scorso maggio Duma ha presentato il progetto, la cui direttrice creativa – “Vogue Italia” lo annuncia qui in anteprima – è proprio Delettrez: «Miroslava e io siamo madri preoccupate per il futuro dei nostri figli. Dal nostro osservatorio, l’industria della moda, abbiamo cominciato ad analizzare il mondo dal punto di vista dei bambini». Il risultato è che ora, dopo aver raccolto 50 milioni di dollari di investimenti, Ftl è pronto a partire, appoggiando marchi grandi e piccoli interessati a produrre in modo sostenibile. Attraverso le sue preziose creazioni, da sempre Delettrez esplora l’interazione dell’uomo con la natura. Non è strano, quindi, che un progetto così futuribile ed eco- logico abbia acceso il suo interesse. «In passato ho usato la levitazione magnetica per far volteggiare i gioielli e ho costruito braccia robotiche per esporre i miei anelli snodati di diamanti. E proprio questo mio interesse per la tecnologia ha incuriosito Miroslava», racconta, spiegando com’è nata la nuova collaborazione. Il suo ruolo la vede impegnata sul fronte dell’evoluzione creativa e delle collaborazioni con i vari marchi. Accanto a lei, Amanda Parkes, un’esperta in tecnologie. «Ingegneri e scienziati sono gli alchimisti di oggi e le rockstar del futuro», continua Delettrez, convinta che l’approccio agguerrito del progetto Ftl (che partirà a Parigi il prossimo ottobre) contagerà in modo virale tutta la moda. «Innovazione, tecnologia, tracciabilità, creatività sono la nuova frontiera del lusso», continua. «Non sarà più una questione di “made in Italy”, quanto di “made with respect”. Naturale e artificiale si fonderanno. In futuro corpi e indumenti saranno interconnessi: per esempio, ciascuno potrà produrre i suoi abiti. La sostenibilità non sarà più una tendenza, ma una necessità». •