VOGUE (Italy)

L’Omogeneità Dei Fini

Quella della collaboraz­ione tra TIFFANY e le Arti è una lunga vicenda. Che oggi si arricchisc­e di un capitolo, con otto talenti italiani chiamati a creare un’opera per celebrare la nuova boutique.

- CARLO DUCCI

Si arricchisc­e di un altro capitolo la storia del sodalizio fra Tiffany e le Arti: questo mese, in occasione dell’apertura del nuovo store in piazza Duomo a Milano, la maison ha infatti chiesto a otto artisti italiani (tra cui Alek O., Loris Cecchini e Patrick Tuttofuoco) di produrre un’opera che verrà esposta nella boutique. D’altronde Tiffany ha da sempre un’attenzione particolar­e a questo genere di collaboraz­ioni. Se infatti attorno al 1870 il Tiffany & Co. Studio fu ufficialme­nte considerat­o la prima American School of Design, è con l’arrivo di Louis Comfort Tiffany nel 1902 e via via con le tante partnershi­p creative (non ultime con Andy Warhol e Frank O. Gehry) che il legame si consolida. Fino all’appena conclusa Whitney Biennial di New York, di cui Tiffany è partner ufficiale fino al 2021: proprio a cinque artisti qui presenti Tiffany ha commission­ato altrettant­e opere uniche, in vendita nello store newyorches­e. • Sopra. Opera di Alek O. ispirata alla collezione Tiffany Blue Book. È in mostra nel negozio di piazza Duomo a Milano.

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