Barzini&Barzini: Quel Lessico Famigliare
Verrà presentato in anteprima a Venezia il progetto di un film documentaristico su Benedetta Barzini, zia di Chiara, una delle modelle più richieste degli anni 60 e 70, nonché volto del primo numero di Vogue Italia (ai tempi “Vogue & Novità”). Lo ha girato il figlio Beniamino Barrese, che ne ricostruisce la figura con materiale d’archivio, scene di finzione, interviste. Chiara, come descriverebbe Benedetta? Per me è stata un’icona fin dall’infanzia. E quando ho vissuto a New York mi sono appassionata ancora di più alla sua vita, perché mi venivano riferite tante storie che la coinvolgevano direttamente. Così, quando sono tornata a vivere in Italia, l’ho invitata a casa mia. Abbiamo chiacchierato delle cose che avrei sempre voluto sapere ma non avevo il coraggio di chiederle. Nonostante avesse conosciuto Truman Capote e la famiglia Kennedy, abbia avuto una relazione con Dalí, frequentato la Factory di Andy Warhol e creato installazioni di luce ai concerti dei Velvet Underground, non conserva ricordi felici di quegli anni. La moda per lei è stata un’arma a doppio taglio. Dopo aver abbandonato il mestiere di modella si è dedicata alla politica e all’insegnamento, che sono le sue vere passioni. È una pensatrice autonoma: quello che resta immutato, oltre alla sua bellezza senza tempo, è il suo coraggio nell’essere ferocemente indipendente. • Qui a fianco, dall’alto. Un intenso ritratto di Benedetta Barzini scattato dal figlio Beniamino Barrese. La modella, zia di Chiara Barzini, sulla prima cover di “Vogue & Novità” (novembre 1965).