Tutto Di Un Tratto
La tradizione degli ILLUSTRATORI italiani trova talentuosi eredi trentenni: la loro specialità, un segno che sa legare editoria, moda, musica, design.
C’è Olimpia, che beve Coca-Cola e dipinge quadri pop con colori fluo. Ilaria, che ama Carol Rama per la spudoratezza naïf, e disegna sempre, anche sulle tovagliette dei bar, mentre telefona, parla, ascolta e si diverte. E Valerio che, come Bruno Munari, pensa che non esista “design” più perfetto di quello della natura, e gioca con le sue innumerevoli forme. Tre illustratori italiani, tre creatori di mondi nuovi, tre artisti che, con la matita e l’ironia, sono arrivati ovunque. Olimpia Zagnoli, Ilaria Clari e Valerio Vidali hanno in comune la generazione – sono nati rispettivamente a Reggio Emilia nel 1984, a Torino nel 1985 e a Lodi nel 1983 –, e il successo che li ha portati sulle pagine del “New York Times”, o di “Linus”, ma anche tra le righe dei romanzi e sui muri bianchi delle gallerie d’arte. Sono figli, consapevoli o no, di una grande tradizione italiana che ha padri illustri come Albe Steiner, il designer che ha rivoluzionato il linguaggio visivo del nostro
Paese. «Il grafico di fronte al pubblico ha una grande responsabilità», scriveva, «può influire negativamente sullo sviluppo di un bambino, per esempio». Olimpia, Ilaria e Valerio condividono questo senso di responsabilità. Comunicare con il disegno non è solo un gesto libero e innocente, è un modo per arrivare in modo diretto e immediato a tutti noi, affamati di immagini. E farlo con onestà e in modo autentico è il loro modo di lasciare il segno. Olimpia, Ilaria e Valerio. Tre talenti per una rinascita, quella dell’illustrazione, «dopo che è stata considerata di serie B, come il fumetto. Forse perché in passato era soprattutto su commissione», racconta Ilaria. «Oggi c’è la persona dietro al disegno, per questo c’è più interesse. Zerocalcare, per esempio, ha rivoluzionato il linguaggio del fumetto; si è spogliato davanti a tutti, dicendo “questo sono io, questo è il mio carattere, questa la mia famiglia ed è del mio mondo che parlano i miei disegni”. Un genio». Il mondo di Ilaria è popolato di figure al femminile, corpi, particolari intimi, colori pastello, ma anche di sacro, di suorine che le ricordano l’infanzia. Sono il suo “bestiario umano”. Valerio, invece, preferisce la botanica, vive a Berlino ma ora è alle Canarie, a osservare il Jardín de Cactus realizzato da César Manrique a Lanzarote. «La nostra società tende a considerare il libro illustrato come equivalente al libro per bambini», precisa, «in realtà è una forma narrativa e come tale offre un’ampia gamma di possibilità che, se si trova un editore coraggioso, diventano infinite». Lavora a un nuovo libro, dove ogni pagina rappresenta un anno di vita e tratta un tema che si affronta in quell’età. Titolo provvisorio, “100 Years Old”, editore – coraggioso – lo svizzero Kein & Aber. Olimpia è autrice di immagini portentose, tanto che si sono accorti di lei prima a New York che a Milano. Illustrazioni per l’editoria, uno store on line, video musicali, oggetti di design, sculture interattive. Dopo avere creato delle Tshirt per Le Raclet, Zagnoli ha da poco disegnato anche dei tessuti per la collezione TropicOOz, capsule estiva di Marella e, nel 2015, per Dedar e Rubelli. Più recente ispirazione, l’Argentina e le sue band psichedeliche anni 70. •