Viaggio A Piedi
A Los Angeles IVAN OLITA gira corti indipendenti e video per i brand di moda con la sua casa di produzione Bravò. Ma, come molti italiani della sua generazione, cambia spesso cielo.
A vent’anni aveva attirato l’attenzione dei giornali tappezzando Milano di cartelli con scritto “Affittasi benevolenza”, oppure “lealtà”, “fratellanza”, “libertà”. Un messaggio con cui, diceva, voleva «scuotere gli animi». Ivan Olita era un idealista con voglia di emergere. A Milano lavorava come modello e conduttore televisivo, scriveva per i giornali. Ricorda quella sua prima idea creativa con l’orgoglio divertito che si riserva alle avventure giovanili: «Ero un ragazzino, ma mi davo da fare». Dieci anni più tardi, dopo un periodo a New York, è a Los Angeles a dirigere la sua casa di produzione, Bravò, con cui realizza corti indipendenti e video per i più importanti brand di moda. LA è il luogo che ora chiama casa, ma Ivan Olita abita le storie che racconta: «Seguo il consiglio del mio maestro, il cineasta Werner Herzog: “Il mondo si rivela a coloro che viaggiano a piedi”. Vietato prendere scorciatoie». Così, tiene le sue cose in una borsa e spesso cambia cielo. Nell’ultimo anno ha vissuto con i monaci buddhisti sul monte Hiei, in Giappone, e con la comunità transgender delle Muxes a Juchitán, Messico, cui ha dedicato un film; ha lavorato con Lady Gaga, Miley Cyrus, Lagerfeld. Da lontano, l’Italia gli piace di più. A mancargli è «l’eleganza di vivere che noi diamo per scontata, ma non lo è». E il caos creativo, che, a volte, è «portatore di bellezza». •