VOGUE (Italy)

30 Anni Di Anna

- di ALESSIA GLAVIANO e CHIARA BARDELLI NONINO

Fotografar­e la stessa ragazza italiana lungo tre decenni: per vedere come le scorre addosso la vita, in un ritratto che non è mai finito. E che, spiega YELENA YEMCHUK, è anche un modo per guardarsi allo specchio.

Ritrarre l’intimità ai tempi di Instagram pare scontato: cosa ci sarà mai di radicale, quindi, nel pubblicare un libro di immagini personali nell’epoca dell’oversharin­g? Eppure, sfogliando “Anna”, il nuovo volume di Yelena Yemchuk – fotografa di moda e artista nata a Kiev ed emigrata negli Stati Uniti a 11 anni –, la differenza tra l’intimità (autentica) e la spontaneit­à (artificial­e) che scorre nei feed si manifesta in tutta evidenza. Così il photobook, se da una parte è la storia di un’amicizia quasi trentennal­e, dall’altra è una sorta di autobiogra­fia d’artista: C’è molto di me in queste immagini , rac« » conta Yemchuk, ci deve essere, perché nascono da me. « Lavoro d’istinto, seguendo il mio inconscio: quando guardo alcune foto, riesco a vedere a che punto della mia vita ero in quel momento . New York, 1989. Yelena » ha appena iniziato a studiare arte alla Parsons School, in estate fa la cameriera in un ristorante italiano a SoHo. Nel suo primo giorno di lavoro, vede entrare una coppia magnetica e misteriosa: sono Anna Maria e il suo ragazzo, arrivati da poco dall’Italia. Inizia così un rapporto

che Yemchuk definisce il più importante che abbia avuto, come artista. In tutti questi anni, specie all’inizio, quando cercavo un mio stile, una mia visione, Anna Maria è stata la mia musa . Il progetto “Anna” inizia davvero nel ’93 quando, dopo gli studi, la fotografa arriva in Italia a far visita all’amica. Ossessiona­ta dal Surrealism­o e con in mente, in modo inconsapev­ole, il rapporto tra Man Ray e Kiki de Montparnas­se, Yelena inizia a ritrarla: Furono le mie prime vere foto: voglio dire, le prime in cui cominciai a sviluppare un linguaggio coerente. Quei due mesi trascorsi con Anna ad Alba con la sua famiglia e i suoi amici, in quella terra stupenda dove era cresciuta, sono quelli che hanno veramente gettato il seme della nostra amicizia e del mio amore per l’Italia . Per anni, fotografa Anna Maria con frequenza variabile, in un intreccio con la propria evoluzione di artista e di donna. Nel libro, le foto si alternano come in un flusso di coscienza, senza ordine cronologic­o: mostrano un’Anna Maria ragazzina e poi donna; un’Anna Maria che recita e una reale, vulnerabil­e, sensuale. Le foto di Yemchuck hanno quella forza ancestrale di lavori come “Immediate Family” di Sally Mann o dei ritratti fatti da Emmet Gowin alla moglie: un’intimità penetrante. E che, nel caso di Yelena e Anna Maria, non è una conseguenz­a delle fotografie, ma le pervade . •

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In queste pagine. Anna Maria ritratta dalla fotografa quarantase­ttenne Yelena Yemchuk. Le foto sono ora raccolte nel libro “Anna” (United Vagabonds LLC).
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«Quei due mesi trascorsi ad Alba con Anna e la sua famiglia hanno gettato il seme della nostra amicizia e del mio amore per l’Italia».
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