Infinite Possibilitˆ
FRANCESCO RISSO, designer di Marni, racconta la collaborazione con il fotografo Michael Hauptman, che per Vogue Italia compone lavori inediti. Visionarie opere che indicano il senso di un nuovo corso.
«La moda siamo noi, quello che rappresentiamo. Una sublime forma di comunicazione. Non sono stato un bambino loquace ma ero molto espressivo nel modo di vestire. È così che mi sono fatto conoscere».
Francesco Risso racconta Marni come una scatola misteriosa che si è terribilmente curiosi di aprire: «Consuelo è stata bravissima a creare un brand che si è liberato dagli stereotipi grazie alle sue sfumature. A me piacerebbe indagare le infinite sfaccettature di queste molteplici possibilità». L’intento della collaborazione con l’artista Michael Hauptman è lo stesso: parlare di personalità multiformi attraverso una sofisticata contaminazione di moda, fotografia e contemporaneità. Partendo dall’istinto. Hauptman scatta le campagne pubblicitarie di Marni in totale libertà: «Ho voluto intraprendere con lui un percorso che duri, costruire una storia, mettere insieme qualcosa di collezionabile», spiega. Queste pagine ne sono un esempio: si tratta di un lavoro inedito concepito ad hoc per Vogue Italia, che porta all’estremo l’intervento artistico di Hauptman sull’immagine. Attraverso gli accostamenti visivi di interni e natura, pianeti o galassie, parla di dualità che si sovrappongono: «È come uno storyboard concettuale che racconta i diversi tratti della personalità Marni cui lavoriamo da mesi». Tra questi c’è un carattere meno sculturale, che Risso ha reso morbido; una grande attenzione al contorno, che aggiunge valore agli oggetti. Poi l’essere eccentrici, fuori dal centro. La sua moda è permeata di personali rimandi intellettuali: ha l’attitudine di certi personaggi di Polanski, il gusto per le opere di Magdalena Suarez e riflette il pensiero dell’artista Ryan Trecartin sulle molteplici identità che indossiamo tra social network e tecnologie, con il rischio di implodere. In un collage di caratteri. •