Palazzo Morando
Costume Moda Immagine
In via Sant’Andrea 6 un museo d’eccezionale fascino. Arredi maestosi, traboccanti di saperi e arte, preziosissimi e dallo struggente fascino rétro. Ma anche un osservatorio privilegiato nel cuore del Quadrilatero della Moda in cui immergersi nello stile di Milano e nella sua storia.
Palazzo Morando è molto di più che un museo, una ex casa aristocratica o una passerella di stile e moda. È la quintessenza del fascino milanese, sofisticato, charmant, di classe. Dal Seicento dimora di alcune tra le più importanti famiglie della città come i Casati, i De Cristoforis, i Villa e gli Weill-Schott, nella prima metà del XX secolo diventa la residenza prediletta dei Morando Bolognini. La contessa Lydia Caprara Morando Attendolo Bolognini, nobildonna coltissima, dalla personalità eclettica e appassionata di spiritismo ed esoterismo, rimasta vedova nel 1945 dona il palazzo e le collezioni qui conservate al Comune di Milano, non prima di averne fatto un crocevia di cultura ed estro. Il “Salottino dorato” è il luogo dove è perpetuata la memoria del periodo rococò e dei precedenti proprietari, la “Galleria cinese” testimonia la passione per l’arte orientale, la “Sala dell’Olimpo” trabocca di fascinazione per l’arte figurativa. Luoghi magici che fanno parte del suggestivo percorso che Palazzo Morando offre al visitatore. Accanto all’appartamento della contessa, la Pinacoteca, dedicata alla Milano antica e moderna con le rappresentazioni seicentesche dei luoghi più evocativi, passando per l’epoca neoclassica e i dipinti dell’Ottocento che raccontano la città all’ombra della Madonnina – le vie d’acqua dei Navigli, la costruzione della Galleria, le nostalgiche vedute di corso Vittorio Emanuele e di piazza Duomo, rispettivamente ritratte nelle celebri tele da Giuseppe Canella,
Corsia dei Servi, e Angelo Inganni, Veduta di piazza del Duomo con il coperto dei Figini –, fino alla Milano popolare e operaia che emerge nei capolavori di denuncia sociale di Achille Beltrame e Angelo Morbelli. Inoltre, dal 2010 il palazzo custodisce ed espone a rotazione abiti, costumi e accessori della ricca collezione civica, siano questi antichi o contemporanei, che diventano testimonianza di quel gusto unico e inconfondibile che nei secoli ha caratterizzato la produzione artigianale milanese.