Manifesto
ANCORA CINQUE BATTAGLIE,
Le unioni civili, il reato di tortura, le norme contro il femminicidio, il biotestamento. Ma anche il divorzio breve e le tutele per i figli delle donne vittime di violenza. Per i diritti civili in Italia, la legislatura appena vissuta è stata, come ha detto il premier Paolo Gentiloni chiudendo il suo mandato, un capitolo importante, ma incompiuto. Penso alla legge sullo ius soli, il fallimento più evidente. E ora che si apre una nuova stagione politica di grande incertezza, non bisogna dimenticare che ci sono ancora molti diritti civili che meritano di essere rivendicati. Bisogna che se ne parli, bisogna farsi sentire: dalla legalizzazione della cannabis, almeno per uso terapeutico, al problema – tragico – delle carceri, sono molte le battaglie ancora da combattere. Queste cinque sono quelle che reputo fondamentali. La battaglia contro l’aborto clandestino ha portato all’adozione della legge del 1978, ma ancora oggi bisogna lottare perché venga rispettata. Io non discuto l’obiezione di coscienza individuale, ma in certe regioni italiane è così estesa che diventa impossibile attuare la legge. Le istituzioni devono garantire l’applicazione della legge, affinché la maternità sia una scelta libera. A questo si lega il delicatissimo tema della maternità surrogata, una questione che non possiamo più ignorare, ed è un dovere intervenire per evitare ogni tipo di sfruttamento. Esempi di Paesi che hanno disciplinato queste situazioni esistono: approfondiamo quelle soluzioni, troviamone di migliori, prima che sia troppo tardi. C’è poi la libertà di ricerca scientifica (siamo 30esimi su 46 paesi, quelli censiti dalla ricerca promossa dall’Associazione Luca Coscioni): sugli embrioni, vietata in Italia così come quella sugli ogm, che poi importiamo quotidianamente in ingenti quantità. Non dimentichiamo poi che l’Europa è un continente sempre più vecchio. Aumenta l’aspettativa di vita e crescono spesa sanitaria e pensionistica, che in Italia è due volte il bilancio della Ue. Abbiamo bisogno di nuove nascite e abbiamo bisogno degli immigrati. Dico di più: gli immigrati sono la nostra risorsa per il futuro. Per questo è fondamentale una legge che regolarizzi in Italia quell’esercito di oltre 500mila invisibili “irregolari” o clandestini, come classificati dalla Bossi-Fini. Sono numeri, storie, che devono far riflettere. Come deve far riflettere il recente scandalo planetario delle molestie subite dalle donne. Si è scoperchiato un vaso di Pandora. Come nel caso del bullismo maschile sul lavoro, che un tempo denunciavamo con voce solitaria. Parità di retribuzione e di carriera non devono restare solo belle parole, ma fatti concreti che permettano una reale parità tra uomo e donna e, più in generale, tra tutti gli individui. Qualcosa si sta già muovendo, anche grazie alla pressione dell’opinione pubblica organizzata in vario modo e in particolare nell’Associazione Luca Coscioni. Siamo in una fase importante e delicata per il progresso dei diritti civili: è un momento di grande risveglio collettivo. Non sprechiamo questa occasione. •
*Ex ministro, ex commissario europeo, ex vicepresidente del Senato, figura di spicco dell’ex Partito Radicale, compirà 70 anni il prossimo 9 marzo. Ha dedicato la sua vita alla lotta per i diritti civili. Ultima vittoria: l’approvazione della legge sul fine vita. È candidata alle prossime elezioni politiche nella lista +Europa-Centro Democratico.