Spotlight
Gemme notturne e bagliori adamantini. La sensualità secondo
Il cerchio perfetto del girocollo, ritmato dalle sequenze binarie delle pietre fatte di luce pura, si allunga nelle serpentine ondulate, sommessamente morbide. Tra file di navette, fluide e dinamiche, senza eccessi d’opulenza, va in scena una preziosa danza di zaffiri e brillanti. Bruno Crivelli, imprenditore e orafo raffinato, di tradizione piemontese, da quando ha iniziato a disegnare, negli anni 80, ha privilegiato la sensualità nel gioiello. Giocando con la magia di ombre e scintillii inaspettati e con tagli particolari, ma soprattutto con l’indossabilità. Senza mai far prevalere l’idea sul senso stesso, autentico, del gioiello. Il suo è un mix eclettico che oscilla tra antico e moderno, geometrico e organico, etnico e neoclassico. Il pavé di diamanti bianchi rimane il segno distintivo della maison, ma le ultime collezioni sono esplosioni arcobaleno di smeraldi, rubini e zaffiri, ma anche di pietre più insolite come tanzaniti, acquemarine, paraibe, tzavoriti, rubelliti, morganiti, fino ai lussuosi diamanti pink: creazioni policrome che Crivelli declina anche nell’oro rosa, richiamo deciso all’estetica Eighties, di ritorno anche sulle passerelle.
I motivi sono ispirati alla natura, tradotta in grafismi armonici di leggere farfalle colorate o di pattern floreali stilizzati, di spirali e ramage, che rivivono su choker, anelli multidito, collier asimmetrici e bracciali alla schiava, questi ultimi, da sempre, pezzi identificativi della maison. Uno spirito contemporaneo, come suggerisce il suo creatore, dal forte sapore artigianale e dal valore simbolico e narrativo. •