i trucchi del mestiere,
Polveri modulabili e pennelli per ogni tipo di texture, come nel BACKSTAGE di una sfilata di Dior. Professionali nei risultati, ma facili da usare: parola di guru.
47 x 14. Ovvero il numero di prodotti tra fondotinta, palette (occhi, sopracciglia e labbra) e highlighter da un lato, moltiplicato per il set di pennelli dall’altro. Uno schieramento di trucchi e accessori che, visto nel suo insieme, quasi intimorisce. Ma chiarisce subito la sua missione: fare sul serio. D’altronde Peter Philips ci lavora dal 2014, da quando cioè è stato nominato direttore artistico del make-up Dior. Da subito, quindi, aveva deciso che era fondamentale «creare una gamma perfetta sia per gli addetti ai lavori, sia per tutte quelle donne che ricercano prodotti professionali, ma solo nei risultati. Dunque, formule intelligenti e long lasting, veloci da capire e facili da utilizzare. E che, in sintesi, assicurino la realizzazione di un bel maquillage», spiega il make-up director. Così è nata Dior Backstage, talmente voluta da Philips che «non a caso nell’advertorial, per la prima volta, vicino alle top model (Bella Hadid, Chu Wong, Manuela Sanchez e Ruth Bell, ndr), compaio anch’io», dice. Non per protagonismo, quindi, ma per sottolineare la natura professionale della collezione. Pezzo clou: il fondotinta viso/corpo, proposto in 40 sfumature: «Texture impalpabile che copre senza spessore e resiste alle condizioni più estreme: anche all’ambiente febbrile del backstage e alle luci delle passerelle! Runway proof, lo definirei». Sembrano invece neutre ma cambiano perché estremamente modulabili, Glow Face e Contour Palette: se la prima aggiunge luce, la seconda scolpisce il viso con un naturalissimo effetto contouring, più daylight e meno drammatico. Completano la linea due palette occhi, due sopracciglia e una labbra, tutte con mix di polveri da abbinare, mixare, sfumare per creare tutti gli effetti possibili. •