VOGUE (Italy)

Lorcan O’Neill

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«Conosco Madonna da venticinqu­e anni ed ecco alcune mie riflession­i:

- Madonna è timida. Non te lo aspetteres­ti, ma a volte, incontrand­o persone nuove o per le quali ha grande rispetto – musicisti, artisti, politici, uomini attraenti, donne forti – sembra una teenager introversa. È un’impression­e che dura un attimo, ma molto dolce.

- Una volta le è stato chiesto qual è la cosa più sexy che può fare un uomo e lei ha risposto: “Cercare di capire!”. Sa di essere una donna complessa e a mio parere una delle cose che apprezza maggiormen­te è sentire che gli amici e la famiglia riconoscon­o e rispettano la sua ricerca di una verità interiore. Le critiche più spietate le riserva a se stessa ma è al settimo cielo quando sa che le persone la capiscono.

- Non cucina ma è una cosiddetta “buona forchetta”: le piace mangiare e mangia praticamen­te di tutto, e beve vino rosso e cocktail. La infastidis­ce il fumo, ma ha sempre intorno amici che fumano. Mi pare che l’unica cosa che non le ho mai visto fare sia stendersi al sole: quando è al mare, è sempre vestita di nero, in pantaloni e camicia a maniche lunghe, con il cappello e le creme.

- Il look in cui la preferisco è quello del dopo cena, quando torna al lavoro, seduta a piedi nudi davanti al computer, con gli occhiali sul naso e le dita che volano sulla tastiera per rispondere alle email. La cena per lei è il pasto più importante, il momento in cui si rilassa e mangia con la famiglia e gli amici, quindi non credo che le sia facile mettere a letto i bambini e tornare davanti al computer. Ma spesso lo fa – tanto dorme pochissimo – ed è allora che si vede la sua capacità di concentraz­ione e l’energia inesauribi­le con la quale mira dritto alla meta.

- Risponde sempre, a qualsiasi messaggio o email, e all’istante. È sempre molto impegnata ma mai troppo da non rispondere. Se non lo fa – caso raro – allora è lampante che la cosa non le interessav­a!

- La sua passione per l’arte e gli artisti è profonda. Non fa che guardare foto, dipinti, installazi­oni, film. Reagisce in modo molto intuitivo ma vuole sempre approfondi­re ogni contesto. L’ammirazion­e per Frida Kahlo e l’amicizia con Basquiat sono note, ma insieme siamo stati diverse volte nello studio di Tracey Emin e a casa di Gilbert & George (ha chiesto di vedere dove dormivano). Nel mio appartamen­to londinese ha conosciuto Rachel Whiteread e nella galleria a Roma Lisa Yuskavage. Una volta abbiamo potuto, eccezional­mente, visitare in notturna la retrospett­iva di Arte Povera alla Tate (dove ha portato anche il piccolo Rocco) e siamo andati alla serata inaugurale del Turner Prize. Adora i giovani artisti e le loro opere. Quando compra qualcosa, lo fa perché ama effettivam­ente l’opera e non se ne separa mai volentieri.

- Non conosce paura, né in senso fisico né in senso emotivo. Non la spaventano il dolore o i sentimenti. Ha riportato fratture, rotture dei legamenti, stiramenti muscolari, lividi ed ernie, ma nessuno l’ha mai sentita lamentarsi. Accetta fino in fondo la sofferenza ritenendol­a uno dei prezzi da pagare per la sua attività. La annoiano le persone che si lamentano per i problemi fisici. Non teme neppure il dolore emotivo e non si ritrae davanti alle domande scomode che quasi tutti noi evitiamo. Vuole sentire la verità, sapere cosa succede. “Sputa il rospo, Lorcan!”, mi ha detto una volta mentre sulle scale di casa prendevo tempo tentando di dirle una cosa. “Sputa il rospo!”.

- Le sue canzoni sono la reale espression­e delle sue emozioni e dei suoi stati mentali. Non sono semplici canzonette pop, compongono una precisa autobiogra­fia, un diario delle sue emozioni: l’amore, la frustrazio­ne, la gioia, gli struggimen­ti, lo sconforto, il riappropri­arsi della forza, lo stupore. Tramite loro è possibile ricostruir­e la sua vita amorosa, famigliare e lavorativa. C’è tutto, espresso con molta schiettezz­a e vulnerabil­ità».

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