dove tutto è cominciato,
L’identità afroamericana, le tappe della sua emancipazione, la bellezza. La celebra a Milano, all’Osservatorio Fondazione Prada, l’artista-professore THEASTER GATES.
L’archivio di immagini di “Ebony”, versione black di “Life”, diventa nelle mani di Theaster Gates, artista e professore universitario, il materiale per “The Black Image Corporation”, mostra che a Milano, all’Osservatorio Fondazione Prada, racconta diversità, emancipazione e bellezza della comunità afroamericana.
Ricorda la prima volta che ha sfogliato “Ebony”? Non proprio. Però ricordo che, crescendo, notavo numeri di “Ebony” e del suo spin-off “Jet” in giro per casa. Non vedevo l’ora che mandassero in onda “Good Times” (la prima sitcom afroamericana degli anni Settanta ambientata a Chicago, ndr), sfogliavo “Jet” per controllare gli orari dei programmi tv e ci trovavo anche le mie black star preferite. Era molto cool. Avrò avuto 11 anni o giù di lì.
Come è nata l’esposizione di Milano?
In Fondazione sapevano del mio lavoro sul tema della Black Madonna e sull’archivio della Johnson Publishing Company (editrice di “Ebony” ) per la mia mostra al Kunstmuseum Basel (fino al 21/10). Siamo stati subito d’accordo nel considerare la nostra collaborazione non come un progetto d’artista, ma come una mostra, da me curata, in cui riorganizzo le immagini dell’archivio creando un contesto ideologico. Abbiamo ragionato su come questo lessico visivo abbia contribuito alla costruzione dell’identità e della bellezza afroamericana dagli anni 50 ai ’70. Come sarà l’impianto espositivo?
La mostra si concentra su due fotografi che hanno contribuito all’immaginario della Johnson: Moneta Sleet e Isaac Sutton. A loro è dedicato una sorta di studiolo dove saranno esposti oltre mille scatti: donne comuni, travestiti, modelli e professionisti. Volevo celebrarne la bellezza. È il momento giusto per mostrare immagini viste di rado fuori dalla comunità afroamericana. Ci saranno numeri di “Ebony” e “Jet” e, spero, arredi originali degli uffici Johnson. L’evento dovrà essere partecipativo, una celebrazione corale. •