VOGUE (Italy)

Benvenuti nei mini mondi. Artisti e artigiani della pazienza creano per un pubblico sempre più vasto di collezioni­sti riproduzio­ni in miniatura di antichi palazzi e ville anni 50. O danno forma a sogni sospesi in sfere di vetro.

- Di Silvia Magi

Non chiamatele case di bambola. La creazione di mondi in miniatura coinvolge sempre più artisti e collezioni­sti, tanto che il “New York Times” ha coniato per loro il termine “Miniacs”: maniaci della miniatura. Universi paralleli, vie di fuga da una realtà impazzita, le creazioni mini di ultima generazion­e hanno una nota tutta contempora­nea, che le distanzia parecchio dalle classiche case per boccolute bambine vittoriane. La minuziosit­à di certe opere si può quantifica­re, per fare un esempio, nelle 13mila tegole che il virtuoso britannico Gabriel Eden James ha tagliato a una a una per la sua “marvellous mansion”, di cui ha curato l’invecchiam­ento delle pietre e dipinto a mano ogni dettaglio. «Molti hanno un proprio mondo di sogno in cui amano rifugiarsi e in cui trovare la felicità, queste intricate miniature permettono di ricrearlo nella vita reale». Andrew van der Westhuyzen, designer, regista e fondatore del collettivo australian­o Collider, ha creato nel 2010, per la label dance Ministry of Sound, le “Chillout Sessions”, progetto che racchiude musica, fotografia e un inconfondi­bile sapore Mid-Century Modern, con architettu­re un po’ Richard Neutra e un po’ Frank Lloyd Wright, piscine, personaggi e paesaggi congelati come in un frame in 3D. L’americano Thomas Doyle crea in microscala – 1:43 o meno – dettagliat­i, inquietant­i universi racchiusi spesso in cupole o sfere di vetro. Scene inspiegabi­li (o fol- lemente quotidiane?), come ricordi o sogni che si concretizz­ano, sospesi in bolle trasparent­i. «La scala radicalmen­te ridotta di questi lavori evoca sentimenti di onnipotenz­a», dice l’artista, «così come la sensazione viscerale di reminiscen­ze spontanee». Intanto il collezioni­smo è quantomai vivace, e su YouTube spopolano i video dedicati, fino alle ricette eseguite tutte in scala rigorosame­nte ridotta su fornelli lillipuzia­ni. •

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 ??  ?? Dall’alto. I minipaesag­gi i n stile anni Cinquanta cr eati dal r egista australian­o Andr ew van der Westhuyzen per l e cover degli album e i video delle Chillout Sessions ( i n or dine l a XII e la XI) della l abel dance Ministry of Sound. Gabriel Eden James accanto al suo più r ecente ( micr o) hotel particulie­r , esposto a Londra. Firing f or Ef f ect ( 2010). dell’artista newyorkese Thomas Doyle ( 41 anni). I l minimoveme­nt è un t r end i n cr escita nel vasto mar e dell’arte odier na. « V i viamo i n un’epoca di ansie » , dice Doyle. « Le cose piccole ci ricor dano l a nostra i nfanzia, un mondo molto or dinato » .
Dall’alto. I minipaesag­gi i n stile anni Cinquanta cr eati dal r egista australian­o Andr ew van der Westhuyzen per l e cover degli album e i video delle Chillout Sessions ( i n or dine l a XII e la XI) della l abel dance Ministry of Sound. Gabriel Eden James accanto al suo più r ecente ( micr o) hotel particulie­r , esposto a Londra. Firing f or Ef f ect ( 2010). dell’artista newyorkese Thomas Doyle ( 41 anni). I l minimoveme­nt è un t r end i n cr escita nel vasto mar e dell’arte odier na. « V i viamo i n un’epoca di ansie » , dice Doyle. « Le cose piccole ci ricor dano l a nostra i nfanzia, un mondo molto or dinato » .

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