VOGUE (Italy)

Foreword/2 supermodel e zeitgeist,

- di Luke Leitch

Se le supermodel­le sono modelle la cui fama va molto oltre i confini del settore, Kendall Jenner, protagonis­ta della copertina di questo mese, è senza dubbio una delle esponenti più in vista delle “super” del nuovo millennio.

Come la primissima ondata di supermodel – vennero chiamate così negli anni 90 –, Kendall e le sue contempora­nee hanno una base di fan per i quali i vestiti che indossano sono molto meno importanti del fatto che siano loro a indossarli. Già questo basta a fare di Kendall una supermodel in tutto e per tutto, come lo era Christy Turlington. Ciò che è cambiato, rispetto al periodo di massimo splendore della Turlington, sono le condizioni che rendono “super” una modella – perché ogni generazion­e crea tribù di supermodel che rispecchia­no la cultura popolare del periodo.

Nei ’90 è stata la musica – in particolar­e quella di George Michael – il catalizzat­ore più significat­ivo per l’avvento non solo delle supermodel, ma anche per la diffusione del concetto. Quando il cantante chiese a Naomi Campbell, Linda Evangelist­a, Christy Turlington, Tatjana Patitz e Cindy Crawford di apparire nel video della sua hit “Freedom! ’ 90”, si ispirò alla cover del numero di gennaio 1990 di “Vogue Uk” realizzata da Peter Lindbergh. Il video fece diventare le ragazze famose in tutto il mondo e suscitò, in ambienti esterni alla moda, un’ondata di interesse per altre modelle di successo dell’epoca, come l’emergente Kate Moss.

E adesso, a che punto siamo? Nel 2019 non è più questione di musica, i mezzi più potenti per lanciare le supermodel sono i reality televisivi e i social media. Ancor prima che iniziasser­o a lavorare nella moda, Gigi e poi Bella Hadid erano famose al di fuo ri del settore grazie alla presenza di spicco della madre Yolanda nel programma “The Real Housewives of Beverly Hills”. E Kendall, naturalmen­te, prima di divenire una modella è stata un membro della “reality dynasty” più importante oggi, i Kardashian. Kaia Gerber, l’ultima indiscutib­ilmente “super” arrivata nel settore, è un esempio diverso da tutti gli altri perché è la figlia di una delle “super” (Cindy Crawford) che ebbero maggior impatto culturale negli anni 90.

Oggi, come sempre, ogni modella di successo ha il potenziale per diventare una supermodel. Ma per quanto lavorino sodo, e per quanto belle e intelligen­ti siano, le modelle non possono mai essere completame­nte padrone del loro destino. Infatti, la forza che le rende speciali, “super”, è lo spirito del tempo, lo Zeitgeist.

Le supermodel sono uno specchio aspirazion­ale della società nel suo insieme, l’incarnazio­ne della bellezza sostenuta dagli hashtag, da una coscienza di tipo collettivo. E in questo preciso momento Kendall è proprio la quintessen­za del fenomeno: la modella che incarna il nostro tempo. Una supermodel. •

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