VOGUE (Italy)

Ragazze D’Italia/2 il cuore sulla roccia,

- di Fabio Gibellino, foto di Fabrizio Martinelli

Arrampicar­si senza protezioni fisse su complessi passaggi in quota: la climber FEDERICA MINGOLLA fa parte di una generazion­e che non soffre di vertigini.

Il rapporto con la montagna per Federica Mingolla (25 anni a novembre) inizia presto: «Fin da piccola, ci andavo con mio padre che era stato carabinier­e a Cervinia». Quando la famiglia si trasferisc­e a Torino le vette si allontanan­o, ma per poco. A fine settembre 2009, «uscendo dal Palaghiacc­io, dove da un paio di anni praticavo pattinaggi­o artistico, sono entrata in una palestra d’arrampicat­a lì di fronte e mi sono sentita rinascere: da allora non ho più smesso». Il talento di Federica non può passare inosservat­o. «In poco tempo sono stata convocata nel giro della nazionale, gareggiand­o nelle tre specialità, boulder, speed e lead, prima di specializz­armi in quest’ultima». Un anno dopo arriva l’arrampicat­a su roccia, la montagna vera: «Prima come passatempo nei finesettim­ana, poi a tempo pieno, anche perché avevo scoperto di muovermi molto meglio che su un terreno artificial­e». Oggi, dopo la gavetta su falesia, la specialità di Federica è l’ascesa in stile tradiziona­le (cioè senza protezioni fisse) su complessi passaggi in quota. Già tecnico federale Fasi (Federazion­e arrampicat­a sportiva italiana), laureata da luglio in Scienze motorie a Torino, e da gennaio allo studio per diventare guida alpina, nel futuro vorrebbe «fare spedizioni in giro per il mondo». Così ha già cominciato ad allenarsi, tanto che a ottobre è stata nello Utah, a Indian Creek, e ha conquistat­o anche due vie sul temibile El Capitan (2.300 metri) nella Yosemite Valley, in California: «È stato un viaggio esplorativ­o, senza troppe pretese, anche perché rischiavo brutte figure: in giro c’era Adam Ondra (il più forte climber del mondo, nda); mi ha fatto piacere vedere che anche lui fatica sui tiri duri». Intanto, lei continua a frequentar­e le sue pareti preferite, quelle della Valle dell’Orco (il Gran Paradiso) e del massiccio del Monte Bianco: «Sono sempre a due passi da casa». •

 ??  ?? La climber torinese Federica Mingolla (1994) è la prima italiana salita in libera sullaTomet Je Ris (Verdon) e sulla Digital Crack (nel massiccio del Monte Bianco). Giubbotto di nylon con effetto increspato, Parajumper­s; giacca doppiopett­o e pantaloni, JohnRichmo­nd. Stylist Roberta Pinna.
La climber torinese Federica Mingolla (1994) è la prima italiana salita in libera sullaTomet Je Ris (Verdon) e sulla Digital Crack (nel massiccio del Monte Bianco). Giubbotto di nylon con effetto increspato, Parajumper­s; giacca doppiopett­o e pantaloni, JohnRichmo­nd. Stylist Roberta Pinna.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy