Style/Watches lo specchio delle mie ore,
Sdrammatizzare e mai arrendersi a un no. È questa la filosofia di CAROLINA BUCCI, jewelry designer che ripensa il Royal Oak di Audemars Piguet tra gioco e modernità.
Quadrante a specchio (come il cofanetto nel quale viene presentato) e cassa con bracciale decorati in “frosted gold”, una tecnica fiorentina che dona all’oro giallo un aspetto più profondo e materico. Così la jewelry designer Carolina Bucci – basata tra Londra e New York ma proveniente da una storica famiglia di gioiellieri di Firenze – ripensa il Royal Oak di Audemars Piguet, a due anni dalla sua prima collaborazione con la maison svizzera, che festeggiava il 40° anniversario di questo segnatempo dalla forma ottagonale con viti a vista, ispirato agli oblò delle navi.
Il fondello ha la sua firma, ma qual è il segno che vuole lasciare con il suo design?
Così come per tutti i miei gioielli l’idea è quella di sdrammatizzare. Sono figlia di gioiellieri, cresciuta in mezzo a proposte molto tradizionali, ma fin da piccola ho sempre trovato stimolante giocare con gli oggetti per esplorare nuove possibilità. Credo sia una strada vincente, anche per i nuovi designer ai quali dico: non prendetevi troppo sul serio, sdrammatizzate e insistete su ciò in cui credete, perché “no” non è mai una risposta definitiva.
Eppure, quando ha proposto ad Audemars di sostituire il motivo tapisserie del quadrante con uno specchio argenté, la risposta è stata proprio un secco “no”. Come li ha convinti? Lo specchio è una perfetta metafora delle infinite sfaccettature della donna contemporanea: attualizza il concetto di modernità con cui Gérald Genta ha creato il primo Royal Oak. Il quadrante a specchio cambia a ogni istante a seconda di chi lo indossa e dell’ambiente circostante. Riflette la vita in continuo movimento e non annoia mai.
L’elemento più importante di ogni creazione? La riconoscibilità: se qualcuno identifica la mia impronta, sento di avere raggiunto l’obiettivo. •