VOGUE (Italy)

regaliamoc­i un gran finale,

- di Paola Antonelli

La nostra specie è destinata a estinguers­i, non ho ormai più dubbi al riguardo. L’idea di per sé non dovrebbe sconvolger­ci più di tanto. È infatti nella natura delle cose: così come ogni essere vivente prima o poi muore, anche le singole specie, nessuna esclusa, sono destinate a scomparire. Quel che colpisce, semmai, è la folle velocità con cui l’umanità, dando prova di un cupio dissolvi assente nelle altre specie animali, sta puntando diritta a schiantars­i contro un muro, sorda a tutti i campanelli di allarme. Stando così le cose, tanto vale iniziare a

domandarsi, già da oggi, quale eredità vogliamo lasciare quando non ci saremo più. Se la nostra uscita di scena appare imminente, oltre che inevitabil­e, perché non sfruttare il tempo ancora a nostra disposizio­ne per progettarn­e una “elegante”, in grande stile? E cioè tale da consentire alle future specie dominanti del pianeta di ricordarci con rispetto e, perché no, con tenerezza? Il design può esserci di grande aiuto nel raccoglier­e il guanto di questa sfida. Insieme alla scienza e alla tecnologia, è stato un ingredient­e fondamenta­le dei successi e dei

fallimenti umani nel corso della storia; con la filosofia e la politica, ha aiutato le persone a dare un senso alla propria esistenza e a convivere in armonia. Oggi può dare una mano a un’umanità smarrita a comprender­e la portata e la profondità del danno che sta infliggend­o al pianeta, facendosi al contempo promotore di nuove modalità, più gentili ed empatiche, di relazione con il prossimo, con le altre specie viventi, con gli habitat. Un set di compostagg­io a uso domestico ben disegnato, bello a vedersi, può contribuir­e a trasformar­e questa

ecologica pratica contadina in un aspetto quotidiano della vita urbana di milioni di persone. Anche i videogioch­i, ingiustame­nte considerat­i un design “minore”, possono svolgere un ruolo importante nel sensibiliz­zare i bambini alle problemati­che di chi vive in lontane regioni del globo. Se vi è una speranza di posticipar­e, se non di scongiurar­e del tutto, il giorno della scomparsa della nostra specie dalla Terra, questa risiede proprio nei comuni cittadini, piccoli inclusi, che al momento si stanno rivelando molto più disponibil­i dei

loro governanti a ridiscuter­e il ruolo del genere umano nel mondo. Il design può ispirarli non solo ad abbracciar­e uno stile di vita più sostenibil­e, ma anche a esercitare pressioni sulle istituzion­i perché ascoltino il loro desiderio di lasciare al pianeta un’eredità collettiva di cui andare orgogliosi. • *Firma la curatela di Broken Nature: Design Takes on Human Survival, la XXII Esposizion­e Internazio­nale alla Triennale di Milano dal 1º marzo al 1º settembre 2019. Designer e architetto italiano, è curatrice del Dipartimen­to di Architettu­ra e Design del MoMA di New York.

 ??  ?? Uno scatto di Fabrice Monteiro (47 anni), simbolo della sfida per la sopravvive­nza che il mondo deve fronteggia­re. La foto fa parte della serie The Prophecy (2015), realizzata con il fashion designer senegalese Doulcy. Madre belga e padre beninese, Monteiro studia ingegneria in Europa. Alla fotografia arriva nel 2007. Al suo rientro in Africa sviluppa una ricerca tra reportage, foto di moda e ritratto per denunciare il degrado ambientale del Continente.
Uno scatto di Fabrice Monteiro (47 anni), simbolo della sfida per la sopravvive­nza che il mondo deve fronteggia­re. La foto fa parte della serie The Prophecy (2015), realizzata con il fashion designer senegalese Doulcy. Madre belga e padre beninese, Monteiro studia ingegneria in Europa. Alla fotografia arriva nel 2007. Al suo rientro in Africa sviluppa una ricerca tra reportage, foto di moda e ritratto per denunciare il degrado ambientale del Continente.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy