Passato Presente
In questi giorni di isolamento, aprono i grandi database digitali. Come quello di Vogue Italia, che svela la storia della moda e della fotografia dal ’64 a oggi.
«È come essere all’interno di una galleria d’arte e poter andare indietro nel tempo». Così Naomi Campbell, in un post entusiastico su Instagram, ha salutato l’iniziativa di “solidarietà digitale” di Vogue Italia di regalare a tutti, per tre mesi, l’accesso gratuito al Vogue Archive: il prezioso scrigno digitale, considerato il più importante archivio di moda al mondo, dove sono raccolte e catalogate tutte le pagine della rivista dal 1964 a oggi. Un’occasione per abbandonarsi a un meraviglioso viaggio nello spazio e nel tempo alla scoperta dei lavori dei più grandi fotografi del mondo: dai servizi degli anni 60 con Albert Watson, Helmut Newton e Richard Avedon, passando per i controversi scatti firmati Steven Meisel, le oniriche visioni di Tim Walker, l’estetica cinematografica di Peter Lindbergh, fino alle più recenti collaborazioni con David Sims e Inez&Vinoodh. Per arrivare a Mert Alas and Marcus Piggott, che per il marzo 2020 hanno firmato la prima cover di Vogue con protagonista una modella virtuale, generata al computer. L’ultima, in ordine cronologico, di una lunga serie di “prime volte”, con cui la rivista nel corso degli anni ha riscritto le regole del gioco, guadagnandosi il titolo di Vogue più d’avanguardia, meno commerciale e – a detta del New York Times – “più influente” al mondo.
Anche Foam Magazine, la rivista trimestrale di fotografia, offre per un mese libero accesso al suo archivio. Oltre cinquanta numeri, ciascuno dedicato a un tema diverso, con gli scatti dei massimi talenti della fotografia a 360°: da quella di moda a quella documentaristica, dalla foto d’arte al reportage naturalistico. Una rara opportunità per sfogliare online numeri da tempo sold out e introvabili, come “Water” (n. 50) e “Freedom of Expression under Surveillance” (n. 43), curato da Ai Weiwei, e certamente “Adorned” (n. 53), dedicato alla moda.
L’Archivio Alinari dà accesso gratuito alla mostra online Antichi mestieri e costumi d’Italia: un indimenticabile viaggio nell’Italia dell’Ottocento attraverso una selezione di fotografie d’epoca provenienti dallo sterminato archivio fiorentino (cinque milioni di immagini). Fotografie, ma anche libri, manoscritti e persino affascinanti mappe antiche, possono essere consultati gratuitamente, in questo tempo di quarantena, nel non meno vasto archivio digitale della Biblioteca Mondiale dell’Unesco. Tra le perle contenute, oltre a migliaia di volumi e filmati rari (tra cui i primissimi esperimenti di cinema in bianco e nero), i dieci numeri di Eleganze Femminili, rivista quindicinale di moda uscita dal gennaio al maggio 1911, con cui ci si può regalare un rincuorante tuffo nell’ottimismo e nelle speranze dell’Italia giolittiana, tra sontuosi cappelli addobbati con fiori e piume, ombrellini e graziosi guanti in seta bianca.
In questi giorni di isolamento domestico si spalancano eccezionalmente anche i bastioni dei grandi archivi cinematografici: come quelli del Dfa, The International Documentary Film Festival di Amsterdam, che mette a disposizione 300 documentari gratuiti, e quello della Cineteca di Milano, che regala l’accesso in streaming a ben 500 film rari, come il bel corto di Comencini Il museo dei sogni. Senza dimenticare l’Archivio Luce, dove ci attendono 80mila film e 400mila fotografie consultabili online. Anche il Touring Club apre virtualmente i propri archivi: fotografie, antiche cartine, mappe e cartoline del secolo scorso, fotogrammi rarissimi di un’altra epoca e di un’altra Italia, quella che il Touring ha documentato nei suoi appena compiuti 125 anni di storia.
Per spezzare la routine delle giornate di quarantena, sono infine numerose le iniziative culturali pensate dalle case di moda. La Fondazione Prada il 5 aprile lancia sul proprio sito una rassegna cinematografica in streaming intitolata Perfect Failures, e inaugura la serie di podcast Readings; la Fondazione Vuitton ha appena presentato una nuova piattaforma digitale, grazie alla quale sarà possibile rivivere da casa gli eventi culturali e le mostre organizzati dal 2014; Zegna, in collaborazione con Google Arts & Culture, ha aperto l’accesso online al suo archivio: una ricchissima collezione di foto d’epoca, bozzetti, progetti, taccuini e stoffe che raccontano i 110 anni di storia del marchio. L’intrattenimento gratuito è la strategia di solidarietà digitale per cui opta anche Bottega Veneta. Si chiama “Bottega Residency” il nuovo contenitore virtuale – definito dal direttore creativo Daniel Lee «un teatro di svago spensierato» e lanciato il 23 marzo su tutte le principali piattaforme digitali – con cui la griffe vicentina offrirà ai suoi follower interviste a scrittori, musicisti, registi e artisti, performance live, film, e persino lezioni di cucina e ricette con chef stellati.
Il tutto a tempo indeterminato: il “marketing d’evasione” (come potremmo battezzare la nuova strategia comunicativa sperimentata in questi giorni dai marchi del lusso e incentrata sulla condivisione di materiale d’intrattenimento gratuito) manterrà intatta la sua ragion d’essere anche a emergenza pandemia rientrata, e – c’è da scommetterci – si riproporrà in futuro in numerose nuove forme. ___