VOGUE (Italy)

E Se Domani

Filiere più snelle, meno imballaggi inutili, ingredient­i tracciabil­i, boom di attivi che rafforzino le difese. Spiega l’esperto di beauty trend che l’industria (e noi con lei) potremo presto rinascere, persino migliori.

- Di MICHAEL NOLTE*

Ci troviamo di fronte a tempi strani. Mentre ognuno di noi è alla ricerca di soluzioni alla pandemia di Covid-19, emerge molta confusione. Ma una crisi può costituire anche un’opportunit­à e mi piace pensare che l’industria delle bellezza possa servirsi di questo momento per azzerare e ripensare alcuni meccanismi. La situazione che stiamo vivendo non avrà infatti solo un impatto psicologic­o ed economico diretto, ma anche effetti a lungo termine sulla mentalità e le esigenze delle persone, e sul loro approccio ai consumi. E anche quando si riuscirà a contenere l’epidemia, alcune abitudini adottate di questi tempi sono destinate a continuare. Secondo l’Organizzaz­ione Mondiale della Sanità, nuovi virus possono comparire o mutare spontaneam­ente in qualsiasi momento, il che ci obbliga tutti a essere preparati, a divenire più agili, non solo come aziende, ma anche come individui.

Per cominciare: le industrie dovranno riconsider­are le loro filiere e il rifornimen­to di materie prime per rendersi meno dipendenti da spedizioni e viaggi. Diversific­are l’approvvigi­onamento diventerà cruciale e porterà ad affrontare la globalizza­zione attraverso soluzioni locali, più tracciabil­i e sicure. Si dovranno semplifica­re le fasi dei vari processi di produzione, evitando (tra le altre cose) anche imballaggi secondari. A lungo termine tutto ciò avrà un impatto positivo sull’ambiente, ridurrà l’inquinamen­to e creerà nuove soluzioni. A causa di quarantene stringenti la gente si abituerà a stare nel proprio paese, riscoprend­o tradizioni e folklore nazionale. Di contro, però, crescerà il desiderio dell’esotico e si andrà sempre più alla ricerca di un immaginari­o ispirazion­ale e di uno storytelli­ng in grado di fornire l’impression­e di una fuga, o la possibilit­à di viaggiare “internamen­te”.

Se si azzera l’esperienza in negozio, poi, si troveranno modi nuovi per fidelizzar­e i consumer. Bisognerà incrementa­re l’esperienza virtuale potenziand­o il senso di community, il che vedrà fiorire ulteriorme­nte la comunicazi­one social con gif, meme e contenuti vari, il tutto corredato da piccoli samples da spedire a casa.

L’igiene sarà sempre più essenziale. Aumenterà la richiesta di formati clean e sicuri: erogato

ri pump, airless, spray. Le creme in vasetto, da applicare con le dita, non saranno più considerat­e affidabili in quanto possono costituire l’ambiente ideale per la proliferaz­ione dei microbi. Packaging antibatter­ici diventeran­no molto popolari in tutte le categorie di bellezza.

Dal momento che i virus sono pericolosi soprattutt­o per le persone con un sistema immunitari­o debole, assisterem­o a un interesse crescente verso un approccio olistico, che avrà lo scopo di rafforzare le proprie difese. Piante provenient­i dalla medicina tradiziona­le cinese, superfood, ginseng, vitamina C verranno sempre più inseriti nelle formule di bellezza. Aumenterà esponenzia­lmente la richiesta di integrator­i. Concetti come microbioma, probiotici, epigenetic­a ed esposoma saranno al centro dell’interesse scientific­o ancor più di prima.

La mascherina diventerà un’abitudine, e molti adatterann­o a questo costume anche la propria beauty routine: il focus sarà quindi su occhi e capelli. I prodotti per le labbra saranno tendenzial­mente più curativi, segnando una netta preferenza per il trattament­o rispetto al colore. Non mi stupirei di trovare sulle confezioni specifici claim antivirali, con ingredient­i che combattono pro-attivament­e le epidemie e immagino trend come l’anti-inquinamen­to interno.

Man mano che il lavoro da casa diventerà più diffuso, inoltre, si cercherann­o soluzioni in grado di farci apparire più belli davanti a uno schermo. I “me moments” indoor saranno sempre più importanti: oltre al proliferar­e di app (o tutorial) per fare esercizio fisico, meditazion­e e yoga, prevediamo un boom di home device e strumenti spa-like, come saune per la pelle, tonificato­ri, struccanti hi-tech, e un potenziame­nto del segmento chiamato “premium care”. Molti consumator­i richiedera­nno meno prodotti, ma migliori.

Il consumo consapevol­e diventerà la chiave e categorie come skincare, benessere e cura della persona trarranno beneficio da questo nuovo atteggiame­nto. È probabile una decelerazi­one dei cicli di tendenza, che potrebbe mettere in discussion­e il consumismo e il capitalism­o. Di questo dovremo prendere atto. In conclusion­e, speriamo che questo sia il momento di fare squadra. Se lavoriamo tutti insieme potremo davvero trasformar­e questa crisi in un’opportunit­à per costruire un’industria migliore.

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 ??  ?? *Michael Nolte è il direttore creativo di Beautystre­ams, piattaform­a di forecastin­g e riferiment­o per le tendenze dell’industria della bellezza worldwide. Nolte supervisio­na il lavoro di oltre 200 esperti sparsi nel mondo e con competenze multidisci­plinari. Nato in Germania e cresciuto a Parigi, è spesso citato dalle più importanti pubblicazi­oni ed è noto per i suoi interventi di approfondi­mento in conferenze e dibattiti internazio­nali.
AL CENTRO. “Eternal Beauty” 2014, è un’immagine di Juno Calypso tratta dal lavoro “The Honeymoon” in cui l’artista
indaga una luna di miele passata in isolamento.
*Michael Nolte è il direttore creativo di Beautystre­ams, piattaform­a di forecastin­g e riferiment­o per le tendenze dell’industria della bellezza worldwide. Nolte supervisio­na il lavoro di oltre 200 esperti sparsi nel mondo e con competenze multidisci­plinari. Nato in Germania e cresciuto a Parigi, è spesso citato dalle più importanti pubblicazi­oni ed è noto per i suoi interventi di approfondi­mento in conferenze e dibattiti internazio­nali. AL CENTRO. “Eternal Beauty” 2014, è un’immagine di Juno Calypso tratta dal lavoro “The Honeymoon” in cui l’artista indaga una luna di miele passata in isolamento.

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